CARLO BENINATI ELETTO PRESIDENTE DELLA FEDERAZIONE ITALIANA BADMINTON

Un palermitano eletto presidente della Federazione nazionale Badminton. Si tratta di Carlo Beninati, già vice-presidente. Proponiamo un’intervista a caldo dopo la sua elezione.

 

  1. Da quanto tempo segui il badminton? E’‘ stato amore a prima vista: ho conosciuto la racchetta da badminton e il volano trent’anni fa nel 1987 e da allora non ci siamo più separati. Ho ricoperto un po’ tutte le varie figure tecniche e dirigenziali: da quelle di arbitro (nazionale) e di allenatore (2° livello) a quelle di segretario regionale, revisore dei conti e consigliere nazionale. Sono stato vicepresidente federale negli ultimi 12 anni al fianco di Alberto Miglietta con l’incarico di occuparmi dello sviluppo in Italia.
  2. Qual’è lo stato di salute di questo sport in Italia? Il badminton In Italia è uno sport in buona salute ed emergente in tutti i sensi. Stiamo crescendo in misura esponenziale nella diffusione tra i giovani nelle scuole, anche grazie a progetti mirati. Abbiamo superato abbondantemente nella penisola le 200 associazioni che svolgono regolare attività di reclutamento e perfezionamento dei loro atleti. Siamo presenti in tutte le regioni (tranne la Val d’Aosta). Abbiamo una struttura federale organizzata e funzionale, invidiata da tutte le altre federazioni e (cosa questa oggi giorno non usuale) abbiamo i conti a posto dal punto di vista amministrativo.
  3. Che bisogna fare per dare sviluppo a questa disciplina soprattutto al Sud? Negli ultimi anni devo dire che purtroppo il sud ha sofferto di un rallentamento rispetto al passato che ha portato ad un gap attuale tra le prestazioni degli atleti delle regioni del nord rispetto agli atleti meridionali. Questo è coinciso anche con l’abbandono di società importanti e gloriose (quali la Mediterranea di Cinisi) e in generale con la crisi economica delle nostre aree e di sostegno alle associazioni con la diminuzione dei contributi regionali. Credo che noi, come federazione dobbiamo essere più vicini ai club, sostenendoli non solo economicamente quando possibile, ma principalmente dal punto di vista tecnico con interventi mirati da parte del nostro staff di allenatori nazionali che possano contribuire ad innalzare il livello tecnico dei migliori talenti.
  4. Belmonte e le “sue” Piume d’argento sono quindi un’eccezione preziosa? La passione e l’amore per il nostro sport, che contraddistinguono i dirigenti delle Piume d’Argento di Belmonte, devono essere d’esempio per tutte le associazioni del sud. Stanno investendo tanto sui giovani che intelligentemente affiancano a atleti di provata bravura. E’ questa la strada che porterà sicuramente a rinnovare i fasti del passato della pluriscudettata società di Belmonte. Approfitto per fare i migliori auguri per un finale di campionato che possa portare le Piume ad ottenere i risultati da loro desiderati.
  5. Olimpiadi, Mondiali, Manifestazioni Nazionali ed Internazionali. Cosa fare? L’attività internazionale di vertice è per noi un aspetto basilare sul quale si fondano tutti i programmi del Team Italia, capitanato dal Direttore Tecnico Arturo Ruis. L’auspicio è quello che, oltre ad un ulteriore qualificazione alle Olimpiadi (Tokyo 2020), si possano aumentare le prestazioni di vertice dei nostri azzurri e P.O. cercando di conquistare il podio, oltre che nei Tornei Internazionali (cosa che già accade), anche nelle competizioni quali Campionati Europei e Mondiali assoluti e giovanili, Sono traguardi ambiziosi ma ci lavoreremo sodo per arrivarci!
  6. Da vice-presidente a presidente è segno di continuità. Dove stanno le eventuali novita’?                 Il motto che ha accompagnato la mia candidatura è stato “continuare sulla strada tracciata…..con nuove energie” La mia presidenza quindi si connoterà per il perseguimento degli stessi obiettivi già evidenziati e spesso raggiunti nel quadriennio precedente, cercando di ottenere tutto questo anche con l’apporto di nuove energie: la mia presenza e quella dei neo consiglieri eletti ad esempio ma anche nuove risorse economiche da privati ed enti pubblici da impiegare per raggiungere appunto traguardi ancor più ambiziosi di prima. Voglio comunque specificare che “continuità” significa anche quella che è avvenuta nel passaggio di testimone tra il grande presidente Alberto Miglietta e il sottoscritto.
  7. Le infrastruttura vere spine nel fianco di questo sport! Rimedi… Proposte…?                                         Il problema delle infrastrutture è comune in Italia a quasi tutti gli sport. Cercheremo di intervenire sugli enti locali proprietari per stipulare convenzioni che possano facilitare l’uso degli impianti per le nostre associazioni.
  8. Le scuole e le Università possono rappresentare per il badminton la gallina dalle uova d’oro ? Sicuramente il percorso di crescita dei giovani nelle scuole e nelle università può essere una strada alla quale noi possiamo affiancare in senso sportivo la nostra discplina. Lo facciamo già nelle scuole di ogni ordine e grado grazie a progetti mirati e lo facciamo ad esempio già all’Università degli Studi di Palermo con l’insegnamento della materia Badminton nel corso di Studi.

Valentino Sucato