PIÙ DI UN MILIONE DI EURO IN FUMO. “U RIEDDITU” NELLE TASCHE DI 234 CHE NON NE AVEVANO DIRITTO

Il comando provinciale carabinieri di Mantova, nell’ambito di indagine delegata dalla Procura della Repubblica di Mantova e condotta in collaborazione con i carabinieri del nucleo ispettorato del lavoro, ha denunciato 234 soggetti che avrebbero percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. Nello specifico, sono al vaglio della Procura di Mantova le posizioni di 165 stranieri e 69 italiani, segnalati dal comando provinciale dei carabinieri, comandato dal colonnello Antonino Minutoli.



I carabinieri hanno accertato che molti dei denunciati, nel presentare l’istanza per la concessione del beneficio, in alcuni casi avrebbero dichiarato il falso. In altri avrebbero omesso di denunciare le cause ostative alla concessione del beneficio stesso, tra cui, autovetture acquistate nei 6 mesi precedenti alla richiesta, possesso di motoveicoli di cilindrata superiore ai 250 cavalli immatricolati nei due anni precedenti, reddito Isee superiore ai 9.360 euro. In alcuni casi lavoravano in nero. Verranno avviate le procedure necessarie per recuperare la somma complessiva di 1.150.000 euro circa, a tanto ammonterebbero i benefici indebitamente percepiti.

Meteo, 1 Ottobre

Domani 1 Ottobre tempo instabile in tutta l’isola e ancora nella morsa delle alte temperature. Prevista pioggia anche in forte intensità e temporali in tutti i versanti. È quanto di legge nel bollettino della Protezione Civile che colora per la giornata di domani di giallo tutte le nove province. Temperature generalmente stabili o in moderata diminuzione nelle aree interne.

MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA ED ATTI PERSECUTORI. ARRESTATO GIOVANE DI 24 ANNI

Per una donna residente a Piazza Armerina è finalmente finito un incubo iniziato circa cinque mesi prima quando, dopo una serie di liti violente nelle quali la donna era stata più volte minacciata di morte, offesa ed aggredita fisicamente, a causa delle continue scenate di gelosia poste in essere dal suo compagno, decide di interrompere la relazione sentimentale. L’uomo però non si è rassegnato alla fine della storia e, per l’ex compagna, è iniziato un dramma fatto di pedinamenti, molestie, minacce, danneggiamenti e violenze subite. Tutto ciò ha portato ad un mutamento delle proprie abitudini, cambiando itinerari, avendo paura anche per le persone che le sono vicine. La donna, a quel punto, si è rivolta ai Carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, in particolare ai militari della Stazione della città dei mosaici che sono riusciti, ascoltando quanto riferito dalla vittima e rassicurandola, a documentare effettivamente la pervicacia e la cieca ostinazione dell’ex divenuto persecutore, garantendo al contempo la massima protezione possibile alla donna. Il materiale investigativo confluito alla Procura della Repubblica di Enna – che ha coordinato le indagini nel quadro della Legge 69/2019 c.d. Codice Rosso – ha consentito all’Ufficio GIP del Tribunale di emettere un provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato. I Carabinieri, pertanto, raggiunto nella sua abitazione, lo hanno tratto in arresto e dopo gli accertamenti di rito, lo hanno tradotto alla Casa Circondariale di Gela. È utile ancora una volta ribadire come sia fondamentale stimolare la fiducia delle vittime di violenza a denunciare subito i propri aguzzini, supportando le stesse in un percorso di consapevolezza su misura, a seconda della storia vissuta e del contesto interessato. L’impegno dell’Arma a tutela delle cd. fasce deboli – donne, anziani, bambini, diversamente abili – passa attraverso la capillare distribuzione sul territorio delle Stazioni Carabinieri, la disponibilità sia di personale specializzato che di locali allestiti specificatamente per raccogliere le denunce. Non a caso presso la Caserma di Enna, sede del Comando Provinciale è presente un ufficio per le audizioni allestito ad hoc con la collaborazione del Soroptimist International d’Italia.

INAUGURATA LA SEDE SIRACUSANA DELL’ASSOCIAZIONE “DONATORI NATI”: TINA MONTINARI, NOMINATA PRESIDENTE



Si è tenuta nella “Sala Borsellino” di Palazzo Vermexio l’inaugurazione della nuova sezione di Siracusa dell’Associazione della Polizia di Stato “Donatorinati”.
Alla presentazione della nuova struttura aretusea, che sarà presieduta da Francesco Giuffrida, Funzionario di Polizia in servizio presso la Stradale di Siracusa, hanno presenziato il Prefetto Giusi Scaduto, il Vicario del Questore Francesco Marino, Il Comandante dei Vigili del Fuoco, Antonino Galfo, il Presidente Nazionale dell’Associazione Donatorinati, Claudio Saltari, Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone ucciso nella strage di Capaci, ed altre autorità civili e militari.
Proprio stamattina a Catania, Tina Montinari è stata nominata Presidente Regionale della stessa Associazione che ha nel Prefetto Franco Gabrielli, ex Capo della Polizia, il suo Presidente nazionale onorario.
L’Associazione Donatorinati si prefigge di sensibilizzare, in particolare i più giovani, al generoso e nobile gesto della donazione del sangue.
“Donare il sangue ad uno sconosciuto è un gesto di grande sensibilità e generosità gratuita”, ha detto ieri durante il suo intervento la Signora Montinari.
Ed ancora, il neo Presidente Giuffrida ha dichiarato: “Ringrazio l’Associazione Donatorinati per la fiducia dimostrata nei miei confronti. Spenderò ogni energia per il successo delle importanti iniziative che saranno realizzate in futuro nel nostro territorio a sostegno della donazione del sangue”.

CONTROLLI A 360°: UN ARRESTO A MISILMERI E UNO AL S. FILIPPO NERI. A VILLAFRATI DEFERITI DUE OPERAI

I Carabinieri dei reparti dipendenti dal Comando Provinciale di Palermo, nel corso di servizi di controllo del territorio delle ultime 72 ore, hanno svolto attività di contrastato nei seguenti settori:

1)​ ​ ​ in materia di stupefacenti (2 arresti, 14 gr. di droga e 60 € sequestrati).

I militari della Compagnia di Carini hanno tratto in arresto per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti un 22enne del posto, avendolo sorpreso subito dopo aver ceduto un piccolo quantitativo di cocaina. La successiva perquisizione consentiva di rinvenire altri 4 gr di cocaina suddivisa in 15 dosi e la somma contante di 60 euro ritenuto provento dell’attività illecita.

Per il medesimo reato, i Carabinieri della Stazione di Villagrazia di Carini hanno poi arrestato un 17enne, già noto alle Forze dell’Ordine, avendo rinvenuto nella sua abitazione 5.5 grammi di hashish e 4,5 grammi di cocaina.​

Tutto lo stupefacente sequestrato è stato inviato al Laboratorio Analisi del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo per le attività di analisi.

2)​ ​ ​ controllo dei soggetti sottoposti agli arresti domiciliari (1 arresto)

I militari della Stazione di Palermo San Filippo Neri hanno arrestato allo ZEN una persona poiché evasa dal regime degli arresti domiciliari e la Stazione di Palermo Oreto ha denunciato in stato di libertà un’altra persona trovata, senza autorizzazione, fuori dall’abitazione dove era in regime di arresti domiciliari in zona Oreto.

3)​ ​ ​ esecuzione di provvedimenti detentivi dell’Autorità Giudiziaria (4 arresti)

PalermoCariniMisilmeri Bagheria i militari delle locali Stazioni Carabinieri hanno proceduto ad eseguire quattro arresti su ordine di custodia in carcere del Tribunale di Palermo, in particolare a Misilmeri ha riguardato un soggetto di 74 anni per detenzione di arma clandestina e ricettazione.

4)​ ​ ​ controlli in materia alimentare e amministrativa

I Carabinieri della Compagnia di Partinico, supportati dal Centro Anticrimine Natura Carabinieri e dal NAS di Palermo, nel corso di servizio coordinato nel territorio, hanno proceduto al controllo di una macelleria a Giardinello trovando un cinghiale privo dei bolli sanitari. Il titolare è stato deferito in stato di libertà. Sono stati altresì ispezionati 5 allevamenti, elevando sanzioni amministrative per oltre 15.000 euro.

5)​ ​ ​ controllo ambientale

I militari della Stazione di Villafrati, hanno deferito in stato di libertà per reati ambientali due operai edili sorpresi a incendiare rifiuti plastici e ferrosi all’interno di un cantiere.

I Carabinieri della Nucleo Radiomobile di Palermo hanno poi denunciato cinque persone, tra i 18 e i 30 anni, ritenute responsabili di rissa. I militari li hanno identificati all’interno di uno stabilimento balneare a Mondello dopo che avevano avuto un’animata lite scaturita dal furto di un cellulare. anni possesso

CONFISCA DI BENI AD UN AFFILIATO ALLA FAMIGLIA MAFIOSA DEI “BATANESI”


Il 30 settembre 2021, i Carabinieri del ROS, con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Messina, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro beni emesso dal Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, a carico di GALATI GIORDANO Vincenzo, attualmente detenuto, appartenente alla consorteria mafiosa dei “batanesi”, operante a Tortorici (ME) nonché sulla fascia tirrenica della provincia di Messina.
Il provvedimento trae origine dall’indagine Nebrodi condotta dal ROS che aveva documentato come i “BATANESI”, a seguito della disarticolazione della famiglia mafiosa di Barcellona Pozzo di Gotto (ME), avessero progressivamente esteso il loro controllo sul territorio dei Nebrodi e della fascia tirrenica messinese, all’area di Montalbano Elicona (ME), un tempo controllata dai “BARCELLONESI”, insediando una loro “cellula” nel territorio di Centuripe, funzionale alle relazioni con esponenti del clan etneo “CAPPELLO”, e inserendosi in alcune dinamiche criminali anche nelle aree di Regalbuto e di Catenanuova, ove sono stati censiti rapporti con esponenti della criminalità organizzata locale e catanese. Le indagini, inoltre, avevano evidenziato che la suddetta consorteria aveva sviluppato rapporti, funzionali agli illeciti scopi associativi, con altre consorterie mafiose a livello provinciale e ultra-provinciale.
Tre le varie attività delittuose, è emersa un’ampia e collaudata strategia per la commissione di plurime truffe finalizzate all’indebita percezione di rilevanti contributi europei, erogati dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (A.G.E.A.) a sostegno dell’agricoltura e della pastorizia. GALATI GIORDANO Vincenzo – raggiunto il 15 gennaio 2020 da custodia cautelare in carcere per associazione mafiosa nell’ambito della citata operazione Nebrodi – è risultato figura di rilievo dei “batanesi”, tanto da averne retto le fila durante il periodo di detenzione di BONTEMPO Sebastiano 52 anni, capo del citato gruppo criminale. L’appartenenza dell’interessato al sodalizio mafioso è, peraltro, sancita dalle sentenze definitive relative alle indagini Mare Nostrum e Montagna.
Il sequestro ha riguardato una società agricola utilizzata per l’indebita percezione di contributi economici comunitari erogati dall’AGEA, un appartamento, un’autovettura e otto rapporti bancari per un valore complessivo stimato di oltre 210.000 Euro.
Il provvedimento si inserisce in un’ampia manovra di contrasto alla criminalità di tipo mafioso che l’Arma dei Carabinieri sta conducendo nel Distretto di Messina sotto la direzione della locale Procura della Repubblica.

ATTIVITÀ DI RISTORAZIONE SANZIONATA PER OCCUPAZIONE ABUSIVA DI SUOLO PUBBLICO E CARENZE IGIENICO SANITARIE



I militari della Stazione Carabinieri di Siracusa – Ortigia, insieme al Servizio Igiene Alimentare e Nutrizione della A.S.P. e alla locale Polizia Municipale hanno controllato alcuni esercizi pubblici dell’isola di Ortigia. All’esito di un’ispezione presso un noto ristorante del centro storico, è stata disposta l’immediata chiusura dell’attività per numerose violazioni del regolamento dell’Unione Europea sulla sicurezza alimentare. In particolare sono state riscontrate gravi carenze igienico sanitarie per la presenza di rifiuti nei locali adibiti a spogliatoio e nei depositi alimentari. Il ristorante è stato anche contravvenzionato per occupazione abusiva del suolo pubblico, avendo collocato alcuni tavolini sulla sede stradale in modo tale da rendere difficoltoso il transito di veicoli e pedoni.

FUGGE AI CARABINIERI AD ALTA VELOCITÀ TRA LE VIE CITTADINE. RAGGIUNTO ED ARRESTATO



Nel centro di Pachino, all’ora di pranzo, un 34enne alla guida di un’Audi A3 ha provato a sottrarsi al controllo dei Carabinieri della Radiomobile di Noto con una serie di manovre azzardate, dandosi alla fuga.
Dopo un breve inseguimento, i militari sono riusciti a fermare l’autovettura e a perquisire l’uomo ed il veicolo, rinvenendo un panetto di hashish di circa 100 grammi e un coltello di genere vietato. Il 34enne, già noto ai Carabinieri per i numerosi precedenti, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di stupefacenti e posto ai domiciliari.

ARRESTATO 19enne PER FURTO E DENUNCIATO PER SPACCIO




La Polizia di Stato ha tratto in arresto nella flagranza del reato di tentato furto aggravato K.S., palermitano di anni 19. Lo stesso, inoltre, è stato denunciato in stato di libertà, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I poliziotti del Commissariato di P.S. Partinico alcune notti fa, su disposizione della Sala Operativa si sono recati in Piazza Poetessa Bonura, in quanto era stata segnalata la presenze di ladri in azione che armeggiavano all’interno di due autovetture in sosta.

Gli agenti prontamente raggiungevano il luogo segnalato, ove alcuni testimoni riferivano che due soggetti, di cui uno appiedato e un altro in bici, avevano tentato di rubare due auto, per poi far perdere le proprie tracce nei vicoli vicini.

Dopo aver ricostruito nelle immediatezze Ia descrizione dei due rei ed aver acquisito informazioni utili al fine di iniziare le ricerche, i poliziotti si mettevano subito sulle tracce dei ladri, riuscendo ad intercettare K.S a poche centinaia di metri dal luogo del reato.

II giovane poiché corrispondeva perfettamente alle descrizioni fornite dai testimoni e dalle persone offese, veniva fermato dagli operatori e condotto presso gli uffici del Commissariato.

La sua partecipazione al reato veniva confermata non solo dal riconoscimento effettuato dai testimoni, ma anche dal ritrovamento, sul luogo del reato, di effetti personali appartenenti alla persona fermata.

Stante Ia flagranza del reato e le risultanze delle attività condotte, si procedeva ad arrestare il nominato in oggetto per tentato furto aggravato e l’Autorità Giudiziaria ne disponeva la convalida.

Nel corso di una ispezione dell’appartamento ove lo stesso sarebbe stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, gli agenti rinvenivano 3 Arbusti di cannabis, dell’altezza di circa 70 cm, riposti in una scatola in cartone collocata all’interno del ripostiglio mentre all’interno della camera da letto rinvenivano 9 ramoscelli di cannabis, della lunghezza media di circa 60 cm.

Pertanto K.S veniva denunciato in stato di Iibertà anche per Ia violazione dell’art. 73 D.P.R. 309/1990.

Maltrattamenti in famiglia: arrestato un 48enne





I Carabinieri della Stazione di Catania Playa, nella flagranza, hanno arrestato un pregiudicato catanese 48enne perché ritenuto responsabile di maltrattamenti in famiglia.
Intorno alle 11:00 l’operatore del 112 NUE veniva telefonicamente avvisato di un caso di maltrattamenti in famiglia, che sarebbe stato posto in essere da un uomo nei confronti della moglie convivente in un’abitazione di via Del Nocciolo nella zona di Vaccarizzo.
I militari, con il supporto di un equipaggio del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale, si sono immediatamente recati presso l’abitazione in questione all’interno della quale hanno constatato la rottura di alcune suppellettili, inequivocabile segno di una lite appena accaduta, nonché la presenza della stessa vittima dell’aggressione che ha loro riferito di essere appena stata picchiata dal marito, ancora una volta.
La donna, per evitare di inasprire ulteriormente i già precari rapporti con il marito, non ha inizialmente accettato di rivolgersi ai sanitari nonostante fosse dolorante alla testa per i colpi ricevuti, quindi dopo qualche minuto, al rientro in casa del coniuge, quest’ultimo l’ha accusata d’aver chiesto aiuto <<… hai chiamato i Carabinieri per farmi arrestare? …>>.
In seguito la donna ha accettato di sottoporsi a visita medica, a seguito della quale i medici del pronto soccorso del Policlinico Universitario di Catania le hanno rilasciato una prognosi di dieci giorni.
I successivi immediati accertamenti dei militari hanno accertato che, soprattutto nell’ultimo mese, gli eventi di violenza si erano aggravati in un crescendo di aggressività e di frequenza degli episodi, così come confermato dagli stessi familiari conviventi.
La vittima, inoltre, già nel dicembre del 2010 aveva sporto denuncia per gli stessi motivi nei confronti del marito ma, allora, aveva successivamente rimesso la querela.
L’uomo, pertanto, è stato arrestato e posto in regime di detenzione domiciliare presso un’abitazione diversa da quella coniugale.