CHIEDE UN PASSAGGIO AD UN AUTOMOBILISTA CHE POI RAPINA: ARRESTATO DALLA POLIZIA

La Polizia di Stato è riuscita ad identificare l’autore della violenta rapina compiuta in danno di un giovane palermitano, lo scorso 30 agosto: si tratta di Corrao Cosimo, 27enne palermitano della Vucciria nei cui confronti è stata disposta dall’Autorità Giudiziaria ed eseguita da personale del Commissariato di P.S. “S.Lorenzo”un’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere.

I poliziotti della sezione “Investigativa” dello stesso Commissariato hanno svolto le indagini che hanno condotto al Corrao quale autore della rapina.

Alle prime ore della mattinata dello scorso 30 agosto, un giovane automobilista palermitano, in transito lungo viale del Fante, aveva avuto la sventura di imbattersi in Corrao, aderendo alla sua richiesta di un “passaggio verso il centro città”. Giunti in via del Bersagliere, Corrao manifestò le sue reali intenzioni, puntando un coltello all’automobilista e chiedendo la consegna del cellulare. La vittima, costretta a soggiacere alla rapina, fornì una dettagliata rassegna degli eventi al “113” ed una puntuale descrizione del suo aggressore, anche in ordine agli indumenti indossati. Quelle successive alla rapina sono state settimane di intense indagini, nel corso delle quali gli agenti si sono avvalsi di importanti “collaborazioni informatiche” alla fine rivelatesi risolutive: i poliziotti sono riusciti a mappare il tracciato del telefonino rubato ed a risalire alla rete wi-fi alla quale il rapinatore lo aveva agganciato. Il passo successivo è stata l’identificazione del rapinatore, riconosciuto dalla vittima e conosciuto dalla Polizia di Stato per i suoi numerosi trascorsi. Attraverso riscontri indiretti, effettuati su profili social, è stato, inoltre, accertato che Corrao, il giorno della rapina, indossasse gli stessi indumenti segnalati dalla vittima in sede di denuncia.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

VINCENZO AGNELLO DOMINA IL VIVICITTA’

Vincenzo Agnello ha vinto stamattina il VIVICITTÀ su un percorso di 10km

La manifestazione del capoluogo siciliano, vedeva presenze di spessore: 3000 gli iscritti tra prova competitiva e passeggiata ludico motoria. La gara agonistica, con partenza e arrivo davanti il Giardino Inglese, su 2 giri per un totale di 10 chilometri, contemplava la presenza del campione misilmerese Vincenzo Agnello tesserato per la squadra parmense del Casone Noceto e allenato da Tommaso Ticali.

Il misilmerese ha battuto il marocchino Bibi Hamad, che corre per i colori del Mega Hobby Sport.

“Correndo sempre fuori la Sicilia – ha detto Agnello- oggi per me era una giornata particolare. Ci volevo essere perché so quanto per la Sicilia e per Palermo sia importante questa manifestazione. Oggi ho provato a fare una corsa più tirata in prospettiva della gara dei 10.000 che farò sabato ad Alessandria in pista. Oggi ho fatto 32′ 02″ con un minuto di vantaggio sull’altro favorito Bibi Hamad”

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

QUANDO NINO CATALANO, AL TOUR DE FRANCE, QUEL 15 LUGLIO, FESTEGGIÒ LA SUA “SANTUZZA”

Alla partenza di quel Tour de France del ’58 vi erano tutte le premesse affinché la Nazionale Azzurra potesse far bene: agli ordini di Binda vi erano ciclisti di assoluto valore mondiale come Nencini, Favero, Padovan, Baffi e il palermitano Antonino (Nino) Catalano. Le squadre nella maggior parte erano rappresentative nazionali, vi erano poi le squadre territoriali francesi e una squadra mista Olanda/Lussemburgo.

I nomi dei ciclisti presenti al via davano al Tour una dimensione prestigiosa: come i francesi Geminiani, Darrigade, Sabbadini. Nella mista Olanda/Lussemburgo emergevano Voorting, Van Est e soprattutto Charly Gaul (che conquisterà la vittoria finale grazie a due fantastiche crono individuali sul Mont Ventoux e la Briancon-Dijon).

Alla vigilia della 20ª tappa, quel Tour aveva detto già molto: la maglia di leader era stata indossata da vari ciclisti come in un’altalena e con continui ribaltamenti di fronte. Si partiva da Gap per raggiungere Briancon, un saliscendi di 165 km e con la maglia di leader indossata dall’idolo di casa Geminiani. Si dovevano scalare cime impervie come il Vars e l’Izoard le cui strade a causa di un’alluvione nei giorni precedenti, erano più che mai ricche di insidie. La squadra azzurra era partita in sordina ma man mano che la corsa si avvicinava ai momenti caldi, era arrivata qualche vittoria e addirittura la maglia gialla. Pierino Baffi aveva vinto la 10ª tappa replicando nella 16ª, Padovan l’11ª e addirittura Favero in giallo dalla 14ª tappa con arrivo a Luchon vinta da Bahamontes, fino alla 17ª e poi ancora dalla 21ª (tappa vinta da Gaul) alla 22ª. Per chiudere il quadro italico bisogna ricordare la vittoria di Nencini alla 17ª con arrivo a Gap e l’ultima, a Parigi, alla 21ª frazione ad opera di Baffi.

Ma ritorniamo alla 20ª tappa. Era il 15 luglio, a Palermo di festeggiava Santa Rosalia. In quella tappa, ce ne poteva essere un’altra di vittoria, sul traguardo di Briancon e, nonostante poi alla fine quella vittoria sfuggì per poco, il direttore sportivo Alfredo Binda si congratulò ufficialmente con la squadra per lo spettacolo e la risposta positiva data dai suoi ciclisti sulla strada in sintonia con i dettami tattici impartiti dall’ammiraglia.

Nelle tappe precedenti tutti gli azzurri avevano raggranellato qualcosa tranne Catalano: quel suo esser prezioso dietro le quinte, però in termini di risultato non gli rendeva il giusto merito.

Ma da buon palermitano, forse anche un po’ irritato, rispondeva in dialetto: “Tranquilli prima che il giro finisca farò l’impresa”. Ma tra il dire e il fare c’erano di mezzo le montagne durissime che da brave esaminatrici attendevano i contendenti come le commissioni di maturità attendono i maturandi. Dopo alcuni tentativi di fuga subito annullati dal gruppo intorno al 10 km partirono Polo, Pipeline, Rolland, Busto , Catalano, Van Est. Il gruppo sonnecchia e i fuggitivi arrivano ai piede del Vars con 7’15”. La salita aveva pendenze significative intorno al 9-11% e nel gruppo a rompere gli indugi è Bahamontes. A pochi secondi di distanza si forma un gruppetto di grandi firme con Bobet, Gaul, Adriaensens, Geminiani, Favero, Rorbach e poi, ma leggermente in ritardo, Nencini.

In cima al Vars a 2111 di altitudine, passò per primo Catalano con 1’15 su Stanbliski, 1′ 44″ su Polo, 3′ 30″ su Van Est, 3’40” su Monzaneque, 3’55” su Walkowiak e via via sino 5’25” su Bahamontes e 7’35’ su Geminiani. Nella discesa Catalano si esalta a velocità pericolose come i 70km/h.

Dietro i contrattaccanti soffrivano il caldo e la fatica di un Tour lungo e difficile. Bahamontes provò ad alzare in ritmo nell’opera di ricongiungimento a Catalano. Dietro di lui nonostante il sasso lanciato dallo spagnolo le acque dello stagno restarono placide e quindi rimase solo all’inseguimento del palermitano.

In tanti si chiedevano a che cosa servisse tanta fatica per Catalano: il pubblico guardava e applaudiva stupito. Sapeva che era un italiano, ma ne ignorava il cognome. Gli incitamenti non tardavano ad arrivare con entusiasmo crescente perché l’impresa coraggiosa affascina da sempre le folle. Catalano sempre avanti, sempre solo. Eppure lungo la strada che conduceva all’Isoard improvvisamente le carte si rimescolarono. Dietro al siciliano avvenne il ricongiungimento: Bahamontes venne raggiunto dalla pattuglia dei campioni che sbucò compatta sul Guillestre. Bobet nei pressi di un rifornimento partì accumulando 1′ di vantaggio. La battaglia vera era scoppiata e le sorprese non erano finite. Iniziò un lungo tratto costellato di buche: la strada cominciava a salire e come un Dio cattivo era pronta a prendersi gioco degli uomini ridicolizzandoli.

Nel terriccio polveroso Luison Bobet mise piede a terra per una foratura. Geminiani, Anquetil, Nencini, Favero, Adriaensscns e Gaul, lanciati all’inseguimento, superarono Luison. Cento metri più in avanti forò Anquetil: ripararono il guasto, ma dopo altri 800 metri Anquetil bucò di nuovo. La fortuna stava girando le spalle alla Nazionale di Francia.

Ci si trovava lungo gli assi inclinati della montagna più alta del Tour e sull’Izoard, Bobet e Anquetil rientrarono in gruppo. Catalano cominciava a faticare…e una foratura per complicando la situazione gli diede paradossalmente la possibilità di respirare (il conto da pagare fu pesantissimo 2′ 15″, a causa della lontananza della macchina con le ruote di scorta).

Bahamontes sentiva le gambe e quindi evase!….riprese la cavalcata e il distacco da Catalano iniziò a diminuire fino a crollare.

Dietro, i migliori, che non riuscivano a separarsi, si ripartirono i guai equamente in modo da non avvantaggiare nessuno: foratura di Geminiani, caduta di Anquetil e frenata (con caduta) di Favero causato da uno spettatore senza senno. A pochi metri dalla vetta, ormai in vista, vi era un tratto di falsopiano che per Catalano rappresentò il ricongiungimento. Lo spagnolo acciuffò l’azzurro-eroe e lo superò.

Il passaggio in cima all’Izoard vide primo Bahamontes, Catalano secondo a 38″.

Mancavano 25 Km a Briancon!

In discesa Catalano dimenticò cosa fosse la paura, la sua pedalata era un misto di rabbia e di disperazione. Raggiunse Bahamontes a due chilometri dal traguardo. Sbottò in un sorriso di felicità. Bahamontes nelle volate era nullo: ci si preparava a festeggiare Catalano. Una curva, poi ancora un’altra e nella pianura, d’improvviso, s’impennava un cavalcavia che tagliò le gambe a Catalano lanciando Bahamontes verso la gloria. Sul traguardo dietro lo spagnolo, arrivò secondo il palermitano a 50″. Terzo, Gastone Nencini a 2’02”, Anquetil 3’51”, Adriaensessens a 3’52”, Hoevenaers a 3’55”, Geminiani 3’56”, Gaul 3’56”.

Era un giorno particolare, era il 15 luglio, il giorno in cui a Palermo vi è il “Festino”, la grande festa dedicata a Santa Rosalia.

Questo non è mai stato scritto, crediamo però che avventurarci nell’ipotesi che quella impresa sia legata alla voglia di Nino di festeggiare la sua Santuzza, sia credibile, campata in aria.

Quel giorno del Festino, Catalano scrisse una pagina di grande ciclismo. È il classico giorno diverso dagli altri, quando da gregario pensi da campione, anche se sai di non esserlo, in cui i sogni stanno per materializzarsi: è proprio quello è il momento, più bello, da gustare in apnea. Poi se i sogni svaniscono, pazienza! D’altronde sentirsi per pochi attimi in cima al mondo è un’emozione, unica, impagabile, eterna da dedicare proprio a Santa Rosalia.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

VENDONO AUTO SOTTOPOSTE A SEQUESTRO

In occasione di programmati servizi orientati a verificare se alcuni veicoli sequestrati si trovassero nella disponibilità dei rispettivi custodi, personale della Polizia di Stato di Sciacca ha iniziato tutta una serie di verifiche.
Durante gli accertamenti, gli agenti del Commissariato di Sciacca hanno deferito all’A.G. B.C. di anni 45 di Sciacca, per aver venduto l’autovettura in sequestro.
Nel contesto è stato anche denunciato l’acquirente L. A. di anni 40 di Licata per aver presentato denuncia di smarrimento della carta di circolazione dell’autovettura presso il Commissariato di Licata, sebbene la carta di circolazione, si trova nella disponibilità dell’ufficio di Polizia.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

27enne IN POSSESSO DI DROGA, ARRESTATO DALLA POLIZIA

Continua incessante l’azione di contrasto della Polizia di Stato al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti nel capoluogo. In tale contesto un giovane palermitano 27enne è stato sorpreso dagli agenti del Commissariato P.S. “Libertà” nella flagrante attività di cessione di droga e per questo tratto in arresto.

I poliziotti, l’altro ieri pomeriggio, nel transitare lungo via Alcide De Gasperi, hanno notato un’ autovettura Mini Cooper ferma sul ciglio della strada ed un via vai sospetto di persone che di volta in volta si avvicinavano al conducente, scambiavano qualcosa con lui e poi si allontanavano. Ritenendo di essere in presenza di un’attività di spaccio, gli agenti hanno guadagnato un idoneo punto di osservazione e vi si sono appostati, riuscendo così a documentare in diretta uno scambio di denaro/stupefacente tra il conducente del mezzo e un giovane, a cui veniva ceduto un involucro in cambio di alcune banconote.

A quel punto gli agenti sono entrati in azione bloccando entrambi i giovani: il conducente del mezzo, identificato per BOTTA Claudio, 27enne di Cruillas nascondeva addosso, negli slip, 5 involucri di hashish di circa 10 gr. ciascuno; l’altro giovane aveva invece in tasca una dose della stessa sostanza, che ammetteva di aver appena acquistato.

Un’ulteriore, successiva, perquisizione presso l’abitazione del 27enne ha consentito di rinvenire, nascosto all’interno di un cartone riposto nel cassetto di un mobile della camera da letto, altro stupefacente (hashish e marijuana) ed un bilancino di precisione.

Alla luce di quanto accertato, Botta è stato tratto in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre I’acquirente è stato segnalato alle autorità competenti quale assuntore.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

UOMO TRAVOLTO E UCCISO DAL TRENO


Un uomo è stato travolto e ucciso da un treno all’altezza del Ponte Obliquo, all’uscita della stazione di Canicattì, in direzione Caltanissetta. Giovanni Di Grigoli, 48 anni, commerciante ambulante, aveva parcheggiato la sua Renault Twingo e stava raccogliendo verdura e lumache – che poi vendeva – nei pressi della linea ferrata. Non è escluso che l’uomo sia stato colto da malore prima del passaggio del treno.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

LOTTA ALLA MAFIA: LA LICENZA ALLA BIRRERIA SPILLO È DA REVOCARE

La scure dello Stato nell’azione contro la mafia non si ferma. Negli ultimi mesi la Prefettura ha emanato misure interdittive il cui scopo è fare terra bruciata attorno a boss, “picciotti” e prestanomi. Tali misure interdittive vengono tenute negli ambienti mafiosi come un vero e proprio terremoto: uno spauracchio che quando si materializza crea sconquassi nel sistema di “nutrizione” degli apparati criminali. E si sa che la mafia tiene alla libertà dei suoi affiliati tanto quanto tiene al possesso del patrimonio illecitamente acquisito.

L’azienda colpita è la Riccaram s.r.l. di proprietà di Pietro Bisconti che risulta essere l’amministratore unico.

Pietro Bisconti è fratello del “mammasantissima” Filippo Bisconti boss di Belmonte Mezzagno che nel dicembre scorso a pochi giorni dall’operazione Cupola 2.0 ha deciso di saltare il fosso passando tra le fila dei collaboratori di giustizia quasi nello stesso istante in cui un altro boss Filippo Colletti di Villabate compiva lo stesso salto.

Il prefetto ha comunicato già l’interdittiva al Comune di Palermo che provvederà al ritiro della licenza. A quest’ultimo atto il Bisconti Pietro può fare ricorso al Tar per chiederne la sospensiva.

Ecco il provvedimento del Prefetto:

E’ stato comunicato al Comune di Palermo che la Riccaram s.r.l., che gestisce la birreria “Spillo” in Cortile Degli Eremiti, è attinta da cause di ostatività antimafia perché il suo legale rappresentante e socio unico è stato sottoposto, in tempi diversi, a provvedimenti definitivi di applicazione di misure di prevenzione personali ed è stato, altresì, condannato con sentenza definitiva per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso.

Infatti, ai sensi dell’art.67 del codice unico antimafia le persone raggiunte da “condanne definitive o, ancorché non definitive, o confermate in grado di appello, per uno dei reati ostativi di cui all’art.51, comma 3 bis del codice di procedura penale nonché per i reati di cui all’articolo 640, secondo comma n.1) del codice penale, commesso ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico, e all’art.640 bis del codice penale ” (art.67, comma 8 del D.Lgs.159/2011) e “le persone alle quali sia stata applicata con provvedimento definitivo una delle misure di prevenzione personali previste dal libro I, titolo I, capo II del Codice Antimafia ” … “non possono ottenere licenze, autorizzazioni e le concessioni, e per i titoli abilitativi eventualmente rilasciati è disposta la decadenza delle attestazioni a cura degli organi competenti”.

Il provvedimento prefettizio adottato ha quindi natura di atto vincolato e comporta la decadenza delle autorizzazioni rilasciate a cura degli organi competenti.

IL PREFETTO
(De Miro)

VICARI (PA), GLI AMMINISTRATORI VICINI AI CITTADINI: NIENTE INDENNITÀ!

Nelle piccole comunità il rapporto tra amministratore e cittadino è molto più forte rispetto a quello che si instaura nelle grandi città. Tutti si conoscono e ognuno sa “vita, morte e miracoli” dell’altro. Conoscersi significa anche condividere problematicità che spesso un sindaco non può eliminare: a disposizione del primo cittadino non vi sono, per esempio, strumenti di politica economica tali da poter eliminare sacche di disoccupazione. Gli amministratori possono quantomeno dare segnali, magari impercettibili, di vicinanza attraverso modelli micro-economici che pur flebili, danno segnali di vicinanza, di sensibilità e quindi di appartenenza. È questo il caso del Comune di Vicari, un paese dell’entroterra palermitano dove la politica si spoglia di indennità (sia ben chiaro: non stiamo parlando di grandi somme e neppure di privilegi) cioè di una retribuzione giusta e prevista dalla normativa per sostenere le casse comunali.

Si può pensar ciò che si vuole, tuttavia rimane un segnale significativo e prezioso più di quanto lo sia il valore economico.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

In data di oggi 26 marzo 2019 il Consiglio Comunale di Vicari ha approvato il bilancio di previsione anno 2019 nei tempi imposti dalla legge che prevedono l’approvazione dello strumento entro il 31 marzo. L’Amministrazione Comunale ha formalizzato anche per l’anno corrente la rinuncia a qualsiasi indennità di funzione destinando i risparmi nei capitoli di spesa riguardanti i servizi sociali. Nello specifico è stato incrementato il capitolo relativo al servizio civico dei lavoratori in grave crisi economica ed il capitolo relativo al pagamento degli abbonamenti per gli studenti che frequentano la scuola superiore con sede in altri Comuni. Lo strumento di previsione economica prevede anche l’approvazione del piano tariffario relativo all’intero ciclo della raccolta dei rifiuti mediante il quale, avendo l’Amministrazione Comunale, attivato fin dal 1 ottobre u.s., il servizio di raccolta differenziata, sono stati perfezionati dei risparmi in ordine ai costi di gestione. Con il suddetto documento è stata deliberata l’applicazione di una tassa di raccolta con abbattimenti di aliquota, generando per i bilanci familiari un importante sollievo. L’Amministrazione si rende orgogliosa del lavoro programmatico svolto nell’interesse dei cittadini verso i quali sono rivolte le attenzioni dell’intero consesso governativo e verso i quali si intende agire con un piano di investimenti derivanti da concessioni di finanziamenti provenienti da altre istituzioni, rivolti ad un sensibile miglioramento delle condizioni di vivibilità del Comune di Vicari. In tempi di assoluta crisi economica trovare nel panorama degli Enti Locali Siciliani un Comune che annovera Amministratori che provvedono a tagliarsi per intero le indennità di funzione per destinarle a fini sociali, che provvedono a diminuire le tasse e che provvedono a presentare un ambizioso piano di investimenti si rivela assai raro e merita la dovuta considerazione politica e personale. Grazie.

Storia, Mare e Chiese nella terra di Montalbano

Ragusa si trova nella parte meridionale della Sicilia ad una latitudine più bassa rispetto a quella della Tunisia. Negli ultimi anni, oltre alle sue ricchezze culturali, è anche conosciuta in tutto il mondo, grazie alla fiction “il commissario Montalbano“, ambientato proprio nella località.
Dal punto di vista storico, Ragusa sembra essere nata durante il neolitico e la città ha sempre ricoperto un importante ruolo nella storia dell’isola.
L’antica Hybla Heraia era costituita dal territorio ragusano, e ad essa si potrebbe legare la leggenda che racconta della cacciata, da parte del siculo Hyblon, degli antichi Sicani, meno progrediti rispetto ai siculi.
L’11 gennaio 1693 un terremoto distrusse l’antica città e causo circa cinquemila morti. La ricostruzione della città ha contribuito a creare un’importante fenomeno: il Barocco del Val di Noto. Esso è adornato dalla pietra locale, di colonne, capitelli, statue e corporazioni architettoniche tra le quali il Duomo di San Giorgio, che fu realizzato nel XVI secolo.
Nel ragusano vi è una cava molto importante: la cava del Paradiso, che risulta essere una delle più affascinanti per la fitta e rigogliosa vegetazione fluviale.

Roberta Sucato, liceo classico Francesco Scaduto, 1ªC
Angela Di Vita, Rocco Chinnici, Misilmeri 4ªF