TRAFFICO BLOCCATO SU SS117BIS PER INCIDENTE : C’È UN FERITO



Sulla strada statale 117bis “Centrale Sicula” il traffico è provvisoriamente bloccato tra il km 35,000 e il km 43,400, a Enna, per incidente.



Per cause in corso di accertamento, una vettura e un mezzo pesante sono entrati in collisione e, nell’impatto, una persona è rimasta ferita.



Il personale di Anas è sul posto per la gestione della viabilità e per il ripristino della normale circolazione nel più breve tempo possibile.

#Gocce di Vangelo odierno del 27 novembre 2023 – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-11

In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

“Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine”

Il Vangelo odierno vuole aprirci gli occhi sugli eventi degli ultimi giorni.
Noi, credenti di Gesù, dobbiamo solo ascoltare le Sue parole e meditarle: «Badate di non lasciarvi ingannare» (Lc 21,8).
E anche qui ci afferma: «Ma non è subito la fine» (Lc 21,9). Questo vuol dire che disponiamo di un tempo per la salvezza e che ci conviene approfittarne; si verrà la fine, ma nessuno lo sa; quindi non dobbiamo lasciarci ingannare da molti falsi profeti che cercheranno di ingannarci con false profezie.
«Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Gesù ancora continua:
“Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo”.
Col la fede matura, ricolmi dello Spirito Santo che ci darà il giusto discernimento e con la profonda conoscenza della Parola di Dio, solo così non potranno ingannarci.

Importazioni di prodotti della pesca: il Consiglio adotta contingenti tariffari autonomi dell’UE per il periodo 2024-2026





Il Consiglio ha adottato oggi all’unanimità un regolamento recante apertura di contingenti tariffari autonomi dell’UE per taluni prodotti della pesca per gli anni 2024, 2025 e 2026 e le modalità di gestione di questi contingenti.

Il regolamento recentemente adottato mira a garantire che l’industria di trasformazione ittica dell’UE possa continuare ad acquistare da paesi terzi, a dazi ridotti o in esenzione da dazio, materie prime destinate a ulteriori trasformazioni.

Nel fissare i contingenti tariffari autonomi si è tenuto conto del loro potenziale impatto sui fornitori dell’UE, al fine di garantire una concorrenza leale tra i prodotti della pesca importati e quelli dell’UE.

“Con questo regolamento abbiamo salvaguardato la competitività della nostra industria di trasformazione ittica e la fornitura ai consumatori europei di prodotti della pesca trasformati di qualità a prezzi ragionevoli, tenendo conto nel contempo degli interessi del settore della pesca dell’UE. E lo abbiamo fatto a soli tre mesi dalla presentazione della proposta da parte della Commissione, garantendo a tutti i portatori di interessi certezza giuridica in merito al regime che si applicherà nei prossimi tre anni.”
Luis Planas Puchades, ministro spagnolo dell’Agricoltura, della pesca e dell’alimentazione

I contingenti tariffari autonomi nella pratica
Negli ultimi decenni l’Unione è diventata più dipendente dalle importazioni per soddisfare la sua domanda di prodotti della pesca, o perché tali prodotti non sono prodotti nell’UE, o perché non lo sono in quantità sufficienti.

Per far sì che la produzione di prodotti della pesca dell’UE non sia messa a repentaglio e che l’industria della trasformazione possa contare su un approvvigionamento adeguato di prodotti della pesca, il Consiglio ha adottato contingenti tariffari autonomi.

I contingenti tariffari sono concessi soltanto a quei prodotti che vengono importati ai fini di ulteriori trasformazioni nell’UE. Il regolamento adottato oggi riguarda un certo numero di prodotti della pesca sui quali, per un volume limitato, i dazi saranno sospesi o ridotti per il periodo 2024-2026. Il volume e i dazi sono specifici per ciascun prodotto.

Tenuto conto del deterioramento delle relazioni tra l’UE e la Russia e al fine di garantire la coerenza con la posizione dell’UE nel settore dell’azione esterna, il Consiglio ha deciso di non consentire ai prodotti della pesca originari della Russia di beneficiare dell’esenzione dai dazi o del trattamento della nazione più favorita.

Inoltre, dal momento che le relazioni tra l’UE e la Bielorussia si sono deteriorate negli ultimi anni e visto l’ampio sostegno fornito dalla Bielorussia alla guerra di aggressione russa contro l’Ucraina, il Consiglio ha deciso di escludere anche i prodotti della pesca bielorussi dall’ambito di applicazione del regolamento.

Prossime tappe
Il regolamento entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e si applicherà dal 1º gennaio 2024 al 31 dicembre 2026.

I contingenti tariffari sono gestiti dalla Commissione e dagli Stati membri conformemente all’attuale sistema di gestione dei contingenti tariffari, che funziona secondo il principio del “primo arrivato, primo servito”.

#Gocce di Vangelo odierno del 27 novembre 2023 – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,1-4

In quel tempo, Gesù alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere».

«In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti……..nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere»

Nel Vangelo odierno Gesù evidenzia l’importanza del donare. Ciò che appare piccolo e senza importanza, molte volte, costituisce la struttura e anche la parte compiuta delle grandi opere d’amore per la grandezza in santità personale.
Nel fare del bene non cerchiamo il riconoscimento altrui né cerchiamo la gloria umana. Solo Dio le scoprirà nel nostro cuore, come solo Gesù si accorse della generosità della vedova. E’ più che certo che la povera donna non fece annunciare il suo gesto con uno squillo di tromba, ed è anche possibile che si vergognasse e si sentisse ridicola di fronte agli sguardi dei ricchi, che gettavano grandi donativi nella cassetta delle elemosine del tempio pavoneggiandosi. Tuttavia, la sua generosità, che la portò a prendere forza dalla sua debolezza, nella sua indigenza, meritò l’elogio del Signore, che vede il cuore delle persone: «In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha donato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno dato parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha donato assolutamente tutto quello che aveva per vivere» (Lc 21,3-4).
La generosità della vedova, povera, è un buon insegnamento per noi, discepoli di Cristo. Possiamo dare molte cose, come i ricchi «che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio» (Lc 21,1), ma nulla di tutto ciò avrà valore se soltanto diamo “di quello che ci avanza”, senza amore e senza spirito di generosità, senza offrire noi stessi.
La vedova donò tutto ciò che possedeva. Aveva molto, perché aveva Dio nel suo cuore. È molto di più avere Dio nell’anima che ricchezze varie. E’ assolutamente certo che se siamo generosi con Dio, Lui lo sarà ancora di più con noi.

Corte dei Conti, Falcone: «Regione è solida, nessuna ricaduta su equilibrio economico»



«Il pronunciamento odierno della Corte non produce alcun tipo di ricaduta negativa sui conti della Regione. L’equilibrio economico-finanziario dell’ente rimane solido e tutti gli indicatori più importanti manifestano un chiaro processo di miglioramento. Di ciò la stessa Corte dei Conti, con la quale si mantiene comunque un rapporto di costante interlocuzione, ne dà atto nel pronunciamento odierno». Così l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, al termine dell’udienza pubblica della Corte dei Conti per la parificazione del rendiconto generale della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2021.

«Siamo una delle Regioni italiane con il minore disavanzo – sottolinea Falcone – già nel rendiconto 2021 in netto calo e ad oggi sceso a circa 4 miliardi. Siamo, inoltre, fra le Regioni con il più basso rapporto fra disavanzo e Pil. Il quadro in miglioramento è stato riconosciuto anche dalle società di rating come Fitch, il cui giudizio sulle prospettive di breve periodo è migliorato. Abbiamo allineato i conti, rafforzato la spesa ed efficientato le entrate, questo ci consegna delle prospettive virtuose di sicurezza economico-finanziaria. Siamo fiduciosi – conclude l’assessore regionale – anche sul buon esito del giudizio di costituzionalità sul ripiano pluriennale del disavanzo».

#Gocce di Vangelo odierno del 25 novembre 2023 – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 20,27-40

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

«Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui»

Nel vangelo odierno Gesù parla della risurrezione dei morti.
Spesso anche noi cerchiamo di risolvere questioni dell’aldilà con i criteri di quaggiù, mentre nel mondo futuro tutto sarà diverso: «Quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dei morti, non prendono né moglie né marito» (Lc 20,35). Partendo da premesse sbagliate, arriviamo a conclusioni erronee.
Se ci amassimo di più e meglio, non ci risulterebbe strano che in cielo non ci sia l’esclusivismo dell’amore che viviamo quaggiù, totalmente comprensibile per la nostra limitazione, che ci rende difficile uscire dai nostri circoli immediati. Ma nel cielo ci ameremo tutti e con un cuore puro, senza invidie né diffidenze, e non solo verso il marito o la moglie, i figli o i consanguinei, ma verso tutti, senza eccezioni né discriminazioni d’idioma, di nazionalità, razza o cultura.
Ci fa molto bene ascoltare queste parole della Sacra Scrittura che affiorano sulle labbra di Gesù. Ci fa bene, perché potrebbe succederci che, mossi da tanti fattori che non ci lasciano neppure il tempo di pensare, e, sotto l’influenza di una cultura ambientale che sembra negare la vita eterna, potremmo arrivare a sentirci presi dal dubbio riguardo alla risurrezione dei morti. Se è Gesù stesso che ci dice che c’è un futuro aldilà della distruzione del nostro corpo e di questo mondo passeggero quindi la risurrezione, allora, se lo neghiamo, stiamo dichiarando spudoratamente che è un bugiardo: forse l’uomo è più grande di Dio?

LA D.I.A. SEQUESTRA ARMI E MUNIZIONI: 2 ARRESTI




Nell’ambito di attività istituzionale, personale della D.I.A. di Catania, nella giornata di mercoledì 22 novembre u.s., ha tratto in arresto a Catania M.V., imprenditore operante nel settore delle onoranze funebri, pregiudicato, poiché trovato in possesso di una pistola calibro 9, con matricola abrasa, dotata di cartuccia camerata e relativo serbatoio e munizionamento cal. 380 ACP, nonché di un moderatore di suono (silenziatore).
Nel prosieguo dell’attività investigativa, a seguito di perquisizione domiciliare eseguita nel territorio di San Nicolò, è stato tratto in arresto S.T., pregiudicato, poiché trovato in possesso di una pistola con matricola parzialmente visibile, due caricatori con relativo munizionamento cal. 7,65 ed uno per pistola calibro 9. Detto materiale, posto in sequestro, è stato rinvenuto all’interno del vano garage di pertinenza dell’abitazione di quest’ultimo.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza a disposizione dell’A.G.

#Gocce di Vangelo odierno del 24 novembre 2023 – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,45-48

In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri».
Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

«La mia casa sarà casa di preghiera»

Nel Vangelo odierno Gesù annuncia la nuova situazione che Lui veniva a istituire, nella quale i sacrifici di animali non avevano più spazio, ma il tutto veniva sostituito dal Suo sacrificio. La religione non poteva essere usata per sfruttare la gente, né per sostenere e legittimare i privilegi della classe dirigente forse questo avviene anche oggi.

Preghiamo per gli uomini e le donne di questa Chiesa sballottata tra mille intemperie!
Preghiamo per poter imparare a non cercare Gesù solo per curiosità, come tanti che lo seguivano e pendevano dalle sue labbra aspettando da Lui che gli cambiasse la vita.
Gesù ci ha insegnato come cambiare le nostre priorità, come seguirlo nell’amore, come trovare la pace e la serenità che cerchiamo inutilmente nel mondo, ma noi vorremmo solo che tutto fosse migliore, ma secondo le nostre regole.
Vorrei tanto Signore, poter fare del mio cuore una casa di preghiera, per questo ti chiedo di fermarti, di farmi vedere con il tuo Spirito di Sapienza, quali sono tutte le cose che intralciano il mio cammino verso il tuo altare, verso il tuo Volto Santo.

Economia, l’Ars approva la Nadefr, Falcone: «Conti in ordine e prospettive Pil rassicuranti»



«Il via libera dell’Aula alla Nadefr fotografa l’attuale momento positivo che la Regione attraversa dal punto di vista economico-finanziario. Sebbene le previsioni sul Pil registrino un rallentamento allo 0,7 per cento, il trend generale rimane rassicurante e in linea con i dati italiani e dell’Eurozona. Per la Regione i conti sono finalmente in ordine, possiamo dirlo senza temere smentite: cala il disavanzo e aumentano le entrate, con un miglioramento delle disponibilità di cassa e l’incremento significativo dei pagamenti effettuati. Ulteriori segnali positivi giungono dai settori del turismo e della cultura, nonché dalla crescita dell’occupazione e dal definitivo via libera alla riforma dell’Accordo Stato-Regione curato dal presidente Renato Schifani». Così l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone, dopo l’approvazione a Palazzo dei Normanni della Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza regionale 2024-26.

«L’equilibrio di conti e la stabilità del contesto macroeconomico – aggiunge l’assessore – si riflettono anche su un’accresciuta credibilità istituzionale della Regione, premiata pure dall’agenzia di rating Fitch con un miglioramento delle prospettive di breve termine. Disponiamo dunque di buone basi su cui procedere per la imminente Legge di Stabilità 2024/26, confermando la linea espansiva di sostegno all’economia, rigore contabile e miglioramento di servizi e qualità della vita dei cittadini».

#Gocce di Vangelo odierno del 23 novembre 2023 – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 19,41-44

In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!»

Nel vangelo odierno vediamo Gesù piangere. Il motivo della sua sofferenza è la sorte della città eletta, che non ha riconosciuto la presenza del suo Salvatore.
E che cosa fa Gesù oggi guardando la nostra società che è sempre più atea?
Purtroppo ci troviamo davanti a una comunità che, sebbene abbia raggiunto quote altissime nel campo della tecnologia e della scienza, geme e piange, perché vive circondata dall’egoismo dei suoi membri, perché ha alzato attorno a sé le mura della violenza e del disordine morale, perché scaraventa a terra i suoi figli, trascinandoli con le catene di un individualismo disumanizzante. Infine, quello che troviamo è un popolo che non ha saputo riconoscere il Dio che la visita (cf. Lc 19,44). Gesù piange per noi, suo popolo. Perché non abbiamo tempo per aprirgli la porta: è troppo occupato e soddisfatto di se stessa, di avere trovato la “libertà”.
Le parole che Gesù ci rivolge non sono minacce, né la sua distruzione sarà castigo di Dio. Dio è misericordioso e perdona (cfr Es 34,6-7; Sal 86,15; 103,8; Gio 4,2; ecc.). Le parole di Gesù sono una constatazione sofferta del male che il popolo fa a se stesso. Il male, dal quale mette inutilmente in guardia Gerusalemme, ricadrà infatti su di lui. In croce, sarà assediato, angustiato e distrutto da tutta la cattiveria del mondo e dall’abbandono di tutti.
Le potenze del male sono tenute lontane dalla protezione di Dio. Il giorno in cui allontaniamo Dio dalla nostra vita dobbiamo fare i conti col leone ruggente che gira attorno a noi per sbracciarci. Quando rifiutiamo il regno di Dio, cadiamo immediatamente sotto il potere del demonio, che “è stato omicida fin da principio” (Gv 8,44).
Però noi non possiamo fermarci alle semplici lagnanze, non dobbiamo essere profeti di sventure, ma uomini di speranza. Conosciamo il finale della storia, sappiamo che Cristo ha fatto cadere le mura e ha rotto le catene: le Sue lacrime e il suo sangue versato sono la nostra salvezza.