Ortigia, brutto stop a Savona

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RN SAVONA – C.C. ORTIGIA 1928 7 -2 (3-1, 2-1, 1-0, 1-0)
RN Savona: Nicosia, Rocchi 1, Patchaliev 1, Giovanetti, Panerai 1, Rizzo (Cap) 1, Caldieri, Bruni, Campopiano, Guidi, Durdic 3, Lanzoni. Allenatore: Alberto Angelini
C.C. Ortigia 1928: Tempesti, F. Cassia, Carnesecchi, A. Condemi, Di Luciano, Velkic, Giribaldi, Gorrìa Puga 1, F. Condemi 1, Rossi, Vidovic, Napolitano (Cap), Ruggiero. Allenatore: Stefano Piccardo
Arbitri: Vuk Milovic (Serbia) e Andrej Franulovic (Croazia)
Superiorità numeriche: SAV: 2/15 + 2 rig; ORT: 2/15.
Espulsioni definitive: Carnesecchi (O, Vidovic (O), Andrea Condemi (O) e Guidi (S) nel 4° tempo per 3 falli

30 novembre 2022 – L’Ortigia esce sconfitta da Savona e con un punteggio che riduce al lumicino le speranze dei biancoverdi di continuare il percorso in Euro Cup. Al ritorno, servirà un’impresa che, nelle attuali condizioni della squadra, sembra impossibile. I biancoverdi oggi faticano in difesa, soprattutto a uomini pari, mentre in avanti sono caotici e imprecisi. I liguri aprono subito con la doppietta di Durdic e sprecano l’occasione per il terzo gol, grazie a Tempesti che para un rigore allo stesso Durdic. Il tris arriva però poco più tardi con Panerai. L’Ortigia rivede i fantasmi di Trieste, ma questa volta la reazione sembra esserci: Gorrìa Puga, in superiorità, allo scadere del primo parziale, realizza il 3-1. Nel secondo tempo, è Andrea Condemi, ancora a uomo in più, a piazzare il gol del -1. Sembra il segnale di una possibile rimonta, ma poco dopo, la coppia arbitrale assegna un cinque metri ai padroni di casa, tra le proteste dei biancoverdi. Questa volta va Rizzo a concludere e battere Tempesti. Nemmeno un minuto dopo, ancora Durdic, sfruttando l’uomo in più, allunga sul 5-2, con cui si va all’intervallo lungo. Il terzo tempo mette in mostra i problemi attuali dell’Ortigia in fase offensiva: i biancoverdi infatti difendono molto bene, ma non riescono a ripartire con velocità e con ordine. I ragazzi di Piccardo sembrano stanchi e in avanti peccano spesso di lucidità. L’unico gol del tempo lo segna Savona, con Rocchi che porta i liguri sul 6-2. Nell’ultima frazione l’Ortigia prova a spingere, ma i suoi tentativi si scontrano con un mix di sfortuna e imprecisione, oltre che con le parate di un ottimo Nicosia. Dall’altra parte, anche Tempesti para tutto, ma deve cedere di fronte al tiro ravvicinato di Patchaliev. Finisce 7-2, risultato che appare molto difficile da ribaltare per i biancoverdi nella sfida di ritorno.

Nel dopo partita, coach Stefano Piccardo sottolinea gli errori commessi dalla squadra, soprattutto in fase offensiva: “Oggi abbiamo sbagliato tantissime conclusioni individuali, direi che l’attacco è da rivedere. Ma anche in fase difensiva abbiamo preso alcune espulsioni evitabili, frutto del fatto non ci siamo sacrificati come avevamo detto. Sicuramente, in difesa a tratti abbiamo fatto meglio che a Trieste, mentre davanti abbiamo lavorato male, con tante letture e tanti passaggi sbagliati, anche in momenti determinanti, affrettando spesso le conclusioni, soprattutto in superiorità numerica quando avevamo la possibilità di sfruttare l’ultimo passaggio. Ho visto troppa voglia di risolvere la partita individualmente. Sicuramente, tutto quello che è successo ci ha tolto un po’ di sicurezza, ma al di là di questo noi oggi non abbiamo segnato per due tempi ed è qualcosa che non può capitare e che in partite di andata e ritorno incide molto. Va detto anche che abbiamo perso due gare con due delle squadre più forti in Italia, ma ora dobbiamo lavorare e pensare a giocare il ritorno, tra due settimane, con l’idea di fare risultato, senza fare calcoli, perché nello sport non si sa mai cosa può succedere ”.

Molto deluso il capitano dell’Ortigia, Christian Napolitano, che a caldo fa una durissima autocritica: “Savona oggi ha meritato, noi invece dobbiamo passarci una mano sulle coscienza sia per questa gare che per quella di Trieste Arriviamo a questi appuntamenti sempre con qualche problema. Evidentemente non siamo ancora pronti mentalmente per certe cose. Forse sbaglio io qualche cosa, forse non riesco a dare la giusta grinta e la giusta rabbia ai i ragazzi, pertanto mi assumo la responsabilità come capitano. Quest’anno stiamo pagando dazio, perché forse ci siamo convinti di qualcosa che ancora non esiste. Forse abbiamo dimenticato che dobbiamo essere umili e lavorare. Ci possiamo mettere in mezzo tutto quello che sappiamo, la piscina fredda, gli allenamenti in altri luoghi, ma questo non ci giustifica. La società fa sacrifici immensi per noi e io oggi mi vergogno delle ultime due prestazioni, che non ripagano il club di questi sacrifici. Ci metto la faccia io per primo, come capitano. Mi dispiace molto per i tifosi, per la gente che ci segue e forse ci credeva più di noi, sono molto amareggiato, non sono mai stato così amareggiato nella mia carriera come in questo momento”.

Napolitano parla poi delle speranze di passare il turno in Euro Cup, ridotte al minimo dopo la sconfitta con cinque gol di scarto: ”Dobbiamo stare zitti e lavorare, perché non è questa l’Ortigia che conosco, umile e in cui ci si sacrifica gli uni per gli altri. C’è troppa confusione e la colpa non è né del mister né del presidente, ma solo di noi giocatori che abbiamo steccato e non abbiamo affrontato i due impegni più difficili con la mentalità giusta. Non sarà facile passare il turno, perché recuperare cinque gol di scarto al Savona non è cosa semplice. Ci proveremo fino all’ultimo, certamente, ma siamo consapevoli di dover affrontare una squadra importante, competitiva, forte. Ora dovremo fare quadrato ancora di più, dobbiamo eliminare la confusione, stare zitti e lavorare fino alla fine, perché ora ci aspetta un tour de force micidiale in campionato e in coppa “.

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Rapinarono un mezzo di trasporto di tabacchi: incastrati dalle telecamere

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La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ha delegato la Squadra Mobile – Sezione reati contro il patrimonio – all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due soggetti gravemente sospettati di aver perpetrato – lo scorso 8 settembre – una rapina ai danni di un furgone adibito al trasporto di tabacchi lavorati. Si tratta di:
– A. G., classe 1988, pluripregiudicato (custodia cautelare in carcere per la rapina);
– T. A., classe 1984, pluripregiudicato (custodia cautelare in carcere per la rapina, già detenuto per altra causa);
L’indagine è scaturita a seguito di una rapina effettuata l’8 settembre scorso in Via Simone Gulì quando il mezzo di una ditta, incaricata della distribuzione dei tabacchi lavorati in città, stava scaricando alcuni colli di sigarette nei pressi di una rivendita situata in quella via. Di colpo, i due odierni indagati – travisati da mascherine e cappello – si erano fiondati a bordo di due bici elettriche, avevano minacciato di morte i dipendenti, facendo intendere di essere armati di pistola e avevano prelevato 4 scatole di sigarette, poi riposte dentro contenitori della spazzatura poco distanti.
Approfittando della presenza di un complice – indagato in stato di libertà per favoreggiamento reale – che si era preoccupato di vigilare la refurtiva, i due avevano provveduto celermente a cambiare abbigliamento. Uno dei due, addirittura, aveva adottato la precauzione di tagliare la folta barba e, poco dopo, entrambi sarebbero tornati con un mezzo più comodo per recuperare le sigarette nascoste.
In questo frangente, però, un terzo soggetto a bordo di un’ape aveva tentato di portar via i cartoni nascosti dentro i cassonetti ma il complice con compiti di “vigilanza” si sarebbe adoperato vigorosamente per farlo desistere.
Le sigarette trafugate, rivendute sul mercato, avrebbero potuto raggiungere un valore commerciale vicino ai 10.000€.
Le indagini sono state condotte mediante la visione certosina dei sistemi di videosorveglianza presenti in quella zona e da altre precipue attività di polizia giudiziaria, oltre che dalle intercettazioni.

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Bancarotta fraudolenta: arrestato un imprenditore

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Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Bologna, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Modena hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale felsineo nei confronti di un imprenditore di Castelfranco Emilia, a capo di un gruppo operante nel settore della ristorazione, gravemente indiziato dei delitti di bancarotta fraudolenta, indebita percezione di erogazioni pubbliche e autoriciclaggio.

Il provvedimento cautelare eseguito oggi giunge all’esito di un’articolata e complessa attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna e condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena.

Le investigazioni svolte hanno consentito di accertare che gli indagati (complessivamente cinque, compreso il destinatario della misura cautelare personale), nello loro qualità di amministratori di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita nel settembre 2020, avrebbero sottratto alla disponibilità della procedura fallimentare i libri, i registri e le altre scritture contabili previste dalla legge al fine di creare pregiudizio ai creditori, nonché distratto dalle casse sociali oltre 660 mila euro – in gran parte utilizzati per fini personali – cagionando il dissesto della società e un passivo fallimentare di oltre 1,4 milioni, riferito a debiti nei confronti di dipendenti, Erario e fornitori.

L’attenta analisi della documentazione societaria e bancaria eseguita dai finanzieri di Modena ha permesso, altresì, di ricostruire operazioni di autoriciclaggio per complessivi 150 mila euro, poste in essere attraverso il trasferimento del provento illecito derivante dei reati fallimentari contestati in altre attività economiche ovvero a favore di altre società dello stesso gruppo imprenditoriale.

Infine, sono stati acquisiti gravi elementi indiziari sulla sistematica indebita percezione di contributi pubblici erogati in relazione alla crisi economica provocata dall’emergenza pandemica da Covid-19, da parte di altre aziende operanti nello stesso settore della fallita e riconducibili al destinatario della misura cautelare personale, le quali, mediante la formazione di documentazione e dati falsi, avrebbero ottenuto indebitamente somme per mezzo milione di euro.

Al dominus del gruppo societario, nel corso delle operazioni eseguite oggi dai militari della Guardia di Finanza, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili, conti correnti e disponibilità finanziarie, in esecuzione della contestuale ordinanza di misura cautelare reale emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Bologna, fino alla concorrenza di 900 mila euro.

La misura cautelare personale e reale è stata emessa nell’ambito della fase delle indagini preliminari, allo stato delle attuali acquisizioni probatorie, e, in attesa di giudizio definitivo, vale la presunzione di non colpevolezza degli indagati.

L’odierna operazione testimonia l’attività svolta dalla Procura della Repubblica di Bologna e dalla Guardia di Finanza per contrastare le condotte distrattive nell’ambito delle vicende fallimentari, mediante le quali sono sottratte somme dovute ai creditori, e le ipotesi di indebito ottenimento di contributi pubblici, con particolare riferimento a quelli erogati per sostenere l’economia nella fase dell’emergenza pandemica da Covid-19.

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Frane, interventi di messa in sicurezza

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A Maletto, nel Catanese, può finalmente partire dopo vent’anni di attesa il conto alla rovescia per il consolidamento del versante di sud-est. La Struttura per il contrasto del dissesto idrogeologico, guidata dal presidente della Regione Renato Schifani, ha infatti indetto il bando di gara dell’importo di 700 mila euro e con scadenza al prossimo 22 dicembre per i lavori su un tratto di pendio in contrada Spirini.

«Colmiamo in questo modo una grave lacuna – dice il governatore – con un’opera che restituirà la piena sicurezza dei luoghi, a forte rischio perché esposti a movimenti franosi e a cedimenti del terreno. La tutela del territorio è un’attività che non conosce soste. Ad essa destiniamo importanti risorse finanziarie, alte professionalità e la massima attenzione».

Grazie all’intervento degli Uffici diretti da Maurizio Croce, giunge così al termine una vicenda annosa che, negli ultimi tempi, soprattutto in concomitanza di piogge abbondanti, aveva destato forte preoccupazione tra i residenti di un’area fortemente popolata, con edifici lungo tutte le strade di collegamento con il centro storico e con le due arterie principali, vie Nazario Sauro e Cristoforo Colombo che, in diverse occasioni, hanno subito inondazioni a causa dell’ostruzione del canale di gronda. Tra le soluzioni tecniche che verranno adottate, un sistema di smaltimento delle acque superficiali e la risagomatura del versante mediante gabbionate, oltre alla collocazione di geostuoie rinforzate.

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Controlli e repressione: un arresto

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I Carabinieri della Compagnia di Trapani hanno eseguito un servizio straordinario di controllo del territorio dove sono state denunciate cinque persone ed arrestato un pregiudicato di 30anni per evasione.
Un 25enne di Favignana è stato sorpreso a seguito di perquisizione in possesso di un coltello a serramanico di genere vietato e per questo denunciato per porto di armi od oggetti atti ad offendere, un pregiudicato trapanese di 25 anni si sarebbe reso responsabile della violazione degli obblighi legati alla sorveglianza speciale violando la prescrizione di non allontanarsi da casa durante le ore notturne.
Durante i controlli alla circolazione stradale è stato denunciato un 23enne ericino per guida in stato di ebrezza in quanto alla guida del veicolo in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’ingestione di bevande alcoliche, accertato con etilometro.
Altri 2 soggetti di 19 e 44 anni sono invece stati denunciati in quanto, rimasti coinvolti in due distinti incidenti stradali, trasportati presso l’area di emergenza del locale nosocomio a seguito delle lesioni riportate, risultavano positivi al test dei “cannabinoidi”.
Durante medesimo contesto operativo, all’atto del controllo di soggetti sottoposti agli arresti domiciliari, non risultava presente in casa un trapanese classe 92, arrestato due volte dagli operanti nell’anno in corso per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e per resistenza a Pubblico Ufficiale. Dopo pochi minuti di ricerche veniva individuato, a pochi KM. dall’abitazione, mentre rincasava. Veniva sottoposto, come disposto dall’A.G., nuovamente agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

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DEVE SCONTARE 3 ANNI DI CARCERE: ARRESTATO

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I Carabinieri della Stazione di Siracusa Belvedere hanno arrestato, su ordine dell’Autorità Giudiziaria, un pregiudicato di 49 anni, autore, tra il 2017 ed il 2020, di spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
I militari, all’epoca, avevano scoperto che il pusher, in diverse circostanze, aveva acquistato cocaina e hashish in Calabria rivendendo lo stupefacente qui in provincia. Per tali fatti, al termine delle indagini, l’uomo era stato arrestato, scontando un periodo di custodia cautelare.
Al termine dell’iter giudiziario, il 49enne è stato condannato a 3 anni di reclusione e, pertanto, i Carabinieri lo hanno rintracciato e tradotto presso la casa circondariale Cavadonna, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria che ha emesso il provvedimento.

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Attività produttive, Irfis gestirà il Fondo “Ripresa Sicilia”: 36 milioni alle imprese che investono nell’Isola

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 L’Irfis, società in house della Regione Siciliana, in seguito all’accordo firmato dal suo presidente, Giacomo Gargano, e dall’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, è stata incaricata di gestire il Fondo “Ripresa Sicilia” (risorse Fsc 2021-2027 e Poc 2014-2020). Il fondo agevolativo è finalizzato alle concessioni di finanziamenti in favore di piccole e medie imprese che intendono realizzare un programma di spesa nell’Isola. Per l’attuazione della misura sono destinati 36 milioni di euro e l’asse di intervento è indirizzato alla realizzazione di investimenti che favoriscano l’innovazione, il trasferimento tecnologico e la riconversione di siti produttivi. Sono previste agevolazioni, tra finanziamento a tasso zero e a fondo perduto, sino al 75% dell’investimento per programmi di spesa tra 500 mila euro e 5 milioni.

«L’accordo – afferma l’assessore Tamajo – si inserisce in una rinnovata intesa con l’assessore all’Economia, Marco Falcone, che mira a rilanciare l’attività delle imprese siciliane, attraverso iniziative studiate appositamente per il tessuto imprenditoriale locale, in particolare quello delle piccole e medie imprese, volte a incentivare progetti integrati di ricerca, innovazione, sviluppo della competitività e internazionalizzazione che, come sappiamo, costituiscono le principali leve sulle quali occorre puntare

».

Irfis provvederà alla predisposizione e all’emanazione dell’avviso pubblico per la concessione delle agevolazioni e ogni attività necessaria alla gestione della misura di finanziamento. L’avviso sarà pubblicato nei primi giorni del 2023 sul sito istituzionale di Irfis, sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana (Gurs) e sul sito dell’assessorato regionale delle Attività produttive.

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Al via i lavori di manutenzione straordinaria in quattro corsi d’acqua

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Hanno preso il via gli interventi di manutenzione straordinaria per la cura e la pulizia di quattro corsi d’acqua nel territorio del Comune di Messina. Lavori che serviranno a eliminare il rischio di esondazione e che sono stati disposti dagli uffici dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, diretti da Leonardo Santoro.

«L’Autorità di bacino interviene – afferma Santoro – per far fronte alle criticità irrisolte sul territorio». La manutenzione riguarderà i corsi d’acqua Bordonaro, Papardo, Ciaramita e Annunziata, che presentano situazioni di criticità e sui quali si interverrà a seguito della constatazione della “somma urgenza”. Nello specifico, i lavori, per i quali occorreranno poco più di 177 mila euro, consisteranno nella trinciatura della vegetazione spontanea delle aree e delle scarpate arginali e nella risagomatura degli alvei con mezzo meccanico cingolato con “inalveamento a centro alveo”. La durata degli interventi, che saranno eseguiti dalla ditta “Messina Noleggi srl”, aggiudicataria della gara con un ribasso del 7%, sarà di novanta giorni.

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L’assessore Scarpinato venerdì presenta alla stampa il Sicilia Jazz Festival 2023

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L’assessore regionale al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo Francesco Paolo Scarpinato incontrerà la stampa venerdì 2 dicembre, alle ore 12 al Real Teatro Santa Cecilia di Palermo, per presentare il Sicilia Jazz Festival 2023. Saranno presenti anche il vice sindaco di Palermo, Carolina Varchi, il presidente della Fondazione The Brass Group Ignazio Garsia e i rappresentanti dei Conservatori siciliani.

Durante l’incontro sarà illustrato il programma della stagione concertistica, giunta alla terza edizione, che prevede una serie di produzioni e progetti di rilievo internazionale. Particolare attenzione verrà data all’anteprima del Festival, a gennaio, che anticiperà gli appuntamenti estivi di giugno e luglio 2023.

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D.I.A.: IN MANETTE UN LATITANTE

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Arrestato in Belgio, un cittadino albanese – ricercato dal 2014, sfuggito alla cattura a seguito di condanna emessa dal Tribunale di Bari per traffico internazionale di sostanze stupefacenti.
Il soggetto è risultato coinvolto in una complessa attività di indagine condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia, diretta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Bari che ha portato all’arresto di ben 18 soggetti e al sequestro di 92 chili di eroina.
Successivamente, la Procura Generale presso la Corte di Appello di Bari – Ufficio Esecuzioni penali – Affari Esteri, emetteva, a firma del Procuratore Generale pro-tempore, un Mandato di Arresto Europeo finalizzato alla cattura del latitante.
Iniziava così un’articolata attività info-investigativa che consentiva di acquisire elementi che portavano alla localizzazione, al monitoraggio ed alla successiva cattura dell’uomo che si trovava in Belgio.
L’arresto operato dal collaterale belga ha visto la collaborazione investigativa di personale della DIA, della Direzione Centrale di Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.) e della Divisione S.I.RE.N.E.
Il latitante, già rimpatriato, è stato preso in consegna dal personale della Polizia di frontiera dell’Aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino e della DIA e tradotto dalla polizia penitenziaria alla casa circondariale designata dall’Autorità giudiziaria competente.

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