PARENTE DI UN BOSS VA IN DISCOTECA CON…IL COLPO IN CANNA

I Carabinieri della “Squadra Lupi” del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Catania, unitamente ai colleghi del Nucleo Radiomobile, hanno arrestato un catanese 30enne nella flagranza di reato di porto, detenzione e ricettazione di un’arma da fuoco clandestina.
Intorno alla mezzanotte dello scorso 25 aprile, un militare del Nucleo Investigativo, libero dal servizio, nei pressi di un noto villaggio turistico sito sul lungomare Kennedy, dopo aver notato un gruppo di una quindicina di persone intente a discutere animatamente, ha richiesto al 112 NUE l’intervento di equipaggi del Nucleo Radiomobile, al fine di evitare che la situazione potesse degenerare, anche in considerazione dei recenti violenti episodi verificatisi nei pressi di un locale del centro cittadino.
Nella circostanza, all’arrivo dei militari uno dei soggetti più esagitati è stato fermato mentre tentava di defilarsi per sottrarsi al controllo.
Il 30enne è stato quindi bloccato ed identificato, risultando tra l’altro essere parente di un esponente di primo piano della famiglia di Cosa Nostra Santapaola-Ercolano, ma, soprattutto, sottoposto a perquisizione, è stato trovato in possesso di una pistola cal. 6,35 con colpo in canna e ed altri sei nel serbatoio, avente la matricola abrasa e occultata nella tasca posteriore dei pantaloni. L’arma è stata sequestrata e sarà inviata al R.I.S. Carabinieri di Messina, al fine di verificarne l’eventuale utilizzo in eventi delittuosi.
Il 30enne è stato associato presso la locale casa circondariale di Piazza Lanza, ove tuttora permane su disposizione dell’Autorità Giudiziaria all’esito dell’udienza di convalida.

FERMATI 5 PRESUNTI AUTORI DI UNA RAPINA IN PROVINCIA DI PALERMO




La Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica di Palermo, ha dato esecuzione a 5 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, nei confronti dei pregiudicati:
C.F. classe 1955;
C.A. classe 1960;
M.V. classe 1962;
S.A. classe 1979;
T.C. classe 1973.
Tutti i soggetti – specializzati nelle rapina in banca “in trasferta” – sono al momento gravemente indiziati di aver perpetrato una rapina a mano armata presso il predetto istituto di credito, provvedendo pure a sequestrare, nell’occorso, per circa 40 minuti 6 persone tra impiegati e clienti. Il “bottino” della rapina equivale a 84.000 €.
In particolare, nella mattinata del 04 aprile u.s., veniva perpetrata un cruenta rapina ai danni della banca CREDEM, sita nel centro di Terrasini, durante la quale 3 uomini – travisati da cappelli e mascherine, taglierino in pugno – si sono introdotti nell’istituto di credito ed hanno atteso l’apertura temporizzata del caveau, per un tempo di circa 40 minuti. Nelle more, sotto minaccia, hanno costretto uno dei cassieri ad effettuare 10 prelievi da 2000€ “cash in” dalle casse della banca. Prima di andar via, hanno legato gli impiegati e i clienti con delle fascette e si sono dileguati.
L’attività investigativa – coordinata dalla locale procura, primo dipartimento – ha consentito di identificare non solo i tre soggetti che materialmente hanno fatto accesso in banca ma anche altri due indagati che hanno avuto comunque un ruolo attivo nella commissione di tale efferato delitto.

Uno dei 5 fermati era sottoposto alla pena alternativa della semilibertà del condannato, con onere di svolgere attività di volontariato presso un’associazione cittadina: circostanza che ha anche sfruttato per crearsi un alibi il pomeriggio subito dopo la rapina, in quanto si è recato presso quella struttura, indossando però lo stesso abbigliamento utilizzato per commettere il reato.
Un altro degli arrestati, invece, sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno per mafia, nell’occasione ha pure violato le prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione in quanto – ovviamente – non è autorizzato a recarsi fuori dal comune di Palermo, oltre che ad associarsi con pregiudicati.
Per entrambi è scattata una circostanza aggravante generata dal loro precedente status, mentre a 4 dei 5 fermati viene anche contestata la recidiva.
Dalle attività d’intercettazione è emerso pure che gli odierni fermati si vantavano delle loro abilità e dei commenti “positivi” ricevuti in coda ad un articolo di stampa riferito proprio alla rapina in questione. Tale circostanza ha consentito, peraltro, di fissare dei punti temporali importanti in ordine alle responsabilità penali loro contestate per i fatti avvenuti a Terrasini.
Inoltre gli stessi soggetti gioivano del fatto che, di recente, la discussione politica sull’abolizione dell’uso delle mascherine aveva subito uno stop, considerandolo una fortuna per i loro affari, in ragione del fatto che il travisamento in tal modo risulta quasi naturale.
Gli odierni provvedimenti sono conseguenziali pure alla progettualità emersa durante l’attività di intercettazione, relativa al fatto che i predetti avevano intenzione di recarsi fuori sede e in particolare in alcune città del centro-nord Italia per perpetrare altre rapine.
Durante le fasi dell’indagine, peraltro, non sono mancati frequenti sopralluoghi da parte degli indagati, propedeutici alla commissione di altri “colpi” anche in alcune località di questa provincia.
In un’occasione, peraltro, il controllo mirato effettuato in carico agli stessi, ha consentito di scongiurare la perpetrazione di una ulteriore rapina ad una banca di un comune limitrofo.

Il quadro probatorio restituisce al momento dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati la cui responsabilità effettiva potrà essere valutata nel corso delle conseguenti fasi processuali.
In sede di convalida il GIP ha disposto la misura cautelare dela custodia in carcere.



Pretende di cambiare un assegno in banca fuori dagli orari di apertura. Arrestato un uomo per violenza privata




I Carabinieri della Stazione di Capo d’Orlando (ME) in collaborazione con il personale del locale Commissariato della Polizia di Stato, hanno arrestato una persona per tentata violenza privata e resistenza a P.U.
Tutto è accaduto nel pomeriggio di ieri, quando un uomo, dopo essersi recato presso la filiale di un Istituto di Credito con sede nel centro “Orlandino” per monetizzare un assegno bancario, alla notizia che la sua richiesta non poteva essere accolta in quanto gli sportelli erano già chiusi e non più operativi, ha iniziato a minacciare i dipendenti bloccando la bussola posta all’ingresso per impedire agli stessi di poter uscire dall’Istituto di credito. L’uomo, già noto alle Forze di Polizia, ha continuato la sua illecita condotta anche nei confronti dei militari dell’Arma e degli agenti della Polizia di Stato, nel frattempo giunti sul posto, ai quali ha opposto resistenza impedendo l’accesso all’interno della banca.
Il coordinamento e la sinergia tra le due Forze di Polizia hanno consentito, dopo aver messo in sicurezza i dipendenti della banca, di far desistere l’uomo dal suo comportamento e di arrestarlo, in flagranza di reato, per tentata violenza privata e resistenza a Pubblico Ufficiale.
L’individuo, al termine delle formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Patti (ME) è stato ristretto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.

CEFALU’: UN’AREA DEDICATA ALL’ASCOLTO DELLE PERSONE PIU’ FRAGILI



Ieri mattina, all’interno dei locali del Commissariato di P.S. Cefalù, ha avuto luogo la cerimonia di inaugurazione della cosiddetta “Stanza di Persefone”, uno spazio riservato dove si è ritenuto di riprodurre un ambiente protetto ove possano essere ascoltate vittime e testimoni di reati, rientranti a vario titolo nella categoria delle cosiddette “fasce deboli”.
Alla cerimonia ha presenziato il Questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, che, dopo la scopertura della targa effettuata con il Presidente del Tribunale di Termini Imerese, ha proceduto al taglio del nastro insieme al Procuratore della Republica di Termini Imerese, inaugurando il locale. Hanno partecipato inoltre, il Sindaco di Cefalù Rosario Lapunzina autorità civili e militari, nonché una rappresentanza di scolaresche e rappresentanti locali della F.I.D.A.P.A. che hanno notevolemente contribuito alla realizzazione della stanza di Persefone. Inoltre, il liceo artitistico Diego Bianca Amato ha donato al Commissariato un dipinto realizzato per l’occasione da quattro studentesse.
Presente anche il vescovo di Cefalù Giuseppe Marciante che, con al fianco il cappellano della Polizia di Stato, ha benedetto i locali.
In concomitanza con la suddetta cerimonia, ha avuto, altresì, luogo in Piazza del Duomo di Cefalù, ai piedi della cattedrale, una tappa della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne “Progetto Camper – Questo non è amore”. Un’idea, quella del “Progetto Camper” che, partito a luglio del 2016, in questi anni ha consentito di contattare decine di migliaia di persone, prevalentemente donne, diffondendo consapevolezza sugli strumenti di tutela intervenendo su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero restate sottaciute tra le mura domestiche.
Con l’inaugurazione della stanza di Persefone, si è deciso di replicare in provincia un’idea già adottata con successo alla Squadra Mobile di Palermo, all’interno della Divisione di Polizia Anticrimine della Questura e del Commissariato di P.S. “Oreto-Stazione”.

FURTI NELLE AREE AGRICOLE: MANETTE PER TRE LADRUNCOLI

Proseguono i contro­lli a tappeto dei Ca­rabinieri del Comando Provinciale di Rag­usa nel territorio della Compagnia Carab­inieri di Vittoria al contrasto dei reati predatori nelle ar­ee rurali della giur­isdizione, in partic­olare, nel comune di Vittoria, quale imm­ediata e pronta risp­osta dell’Arma dei Carabinieri alle esig­enze di sicurezza de­lla comunità. Il gio­rno 25 aprile durante un servizio di per­lustrazione i milita­ri del nucleo radiom­obile della Compagnia di Vittoria e del Comando Stazione di Vittoria hanno stret­to le manette ai pol­si a tre nullafacenti vittoriesi, I.G di anni 25, M.E. di an­ni 23 e S.E. di anni 22, tutti già conos­ciuti alle forze del­l’ordine, che in Vit­toria verso l’ora di pranzo, approfittan­do della giornata di festa e quindi di poca presenza di pers­one in strada, aveva­no smontato 22 sbarre in alluminio da una struttura serricola ed erano pronti per caricarli su un lo­ro furgone perché gli servivano per comp­letare una altra str­uttura serricola nel terreno di uno di essi. Gli arrestati sono stati tradotti presso le loro abitaz­ione a disposizione dell’Autorità Giudiz­iaria che ha convali­dato gli arresti.

Tenta di rubare i cerchi da un’auto: denunciato




I Carabinieri della Stazione di Gravina di Catania hanno denunciato un 30enne del posto in quanto gravemente indiziato di furto aggravato.
Nella nottata i militari sono intervenuti a seguito della segnalazione di un residente, tramite il 112 Numero Unico di Emergenza, di movimenti sospetti di una persona nei pressi di un’auto posteggiata in via Principato di Monaco.
L’equipaggio sopraggiunto celermente nel luogo indicato ha sorpreso il 30enne mentre, ancora accovacciato, armeggiava con i cerchi delle ruote di una Ford C-Max parcheggiata in strada.
Alla vista dei carabinieri si è dato precipitosamente alla fuga correndo e disfacendosi per prima cosa di una chiave a croce che stava utilizzando per smontare i bulloni, salvo poi dirigersi verso una vasta area verde poco distante.
Il fuggitivo, nel tentativo di “imboscarsi” e far perdere le sue tracce tra la vegetazione, ha anche perso il telefono cellulare che, recuperato dai carabinieri, ha iniziato a squillare in continuazione.
Proprio la suoneria del telefono ha allertato il 30enne che, accortosi di averlo perso e pensando che fosse poco distante da lui, è “sbucato” dalle sterpaglie dove si era nascosto per cercare di recuperarlo, trovando però anche i militari.

ATTI VANDALICI E DANNEGGIAMENTO DELLE FIORIERE COMUNALI



Pronta la risposta dei Carabinieri di Palazzolo Acreide che in brevissimo tempo hanno individuato il responsabile del danneggiamento delle fioriere comunali.
Nella mattina del 23 aprile il Sindaco Salvatore Gallo ha allertato i Carabinieri della locale Stazione poiché in nottata sconosciuti avevano estirpato i fiori dalle fioriere di Via Vittorio Emanuele e Piazza del Popolo, precisamente nei portici della Casa Comunale e negli spazi antistanti gli Uffici della Polizia Municipale.
Immediate le indagini e immediata la risposta. I Carabinieri hanno visionato le telecamere dei sistemi di videosorveglianza della zona, eseguito servizi di osservazione notturni, sentito qualche persona e in conclusione hanno identificato l’autore della bravata, un 32enne del luogo che, messo alle strette, ha ammesso le sue responsabilità senza tuttavia dare una spiegazione plausibile al suo gesto.
L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Siracusa per danneggiamento aggravato.

Controlli a 360°. Due arresti, 8 persone denunciate


Nella serata di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Messina Sud, supportati delle pattuglie del Nucleo Radiomobile del capoluogo hanno intensificato i controlli concentrandoli soprattutto nei villaggi di Santa Lucia Sopra Contesse, CEP e Tremestieri. Obbiettivi primari sono stati l’identificazione di soggetti di interesse operativo, la prevenzione e repressione prevenzione dei reati in materia di circolazione stradale con particolare riferimento alla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche e stupefacenti, nonché in materia di uso personale di droghe.
Nel corso del servizio, i Carabinieri della Stazione di Bordonaro, in esecuzione di un ordine di carcerazione, hanno arrestato un 38enne messinese condannato a scontare la pena di quattro anni e nove mesi per diversi reati di contro il patrimonio commessi in Messina tra il 2013 e il 2015. Nel medesimo servizio i Carabinieri della Stazione di Tremestieri hanno arrestato un 55enne condannato a scontare la pena di quattro anni e un mese per i reati di rapina e porto abusivo di armi commessi in Messina nel 2021. Entrambi, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati tradotti e ristretti presso il carcere di Messina Gazzi.
Inoltre, particolare attenzione è stata rivolta al controllo della circolazione stradale ed al riguardo i Carabinieri delle Stazioni della Compagnia di Messina Sud hanno deferito, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Messina, 3 messinesi, di età compresa tra i 22 e 35 anni, per guida sotto l’effetto dell’alcool poiché fermati alla guida di autovetture con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti dalla legge; un 51enne messinese per porto abusivo di coltello di genere vietato poiché sottoposto ad un controllo di polizia, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico con lama di lunghezza di cm 19; un 62enne e un 32enne per guida senza patente perché mai conseguita; un 42enne e un 19enne perché colti alla guida in stato di alterazione si sono rifiutati di sottoporsi alle analisi per verificare l’alterazione da sostanze stupefacenti.
Infine, durante il servizio, che ha consentito di controllare 90 veicoli ed oltre 100 persone con la contestazione di 8 contravvenzioni al Codice della Strada, 2 giovani sono stati segnalati alla Prefettura di Messina quali assuntori di sostanze stupefacenti, poiché trovati in possesso di modica quantità di marijuana detenuta per uso personale e sottoposta a sequestro.

A BELMONTE MEZZAGNO LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI SALVATORE MIGLIORE

Salvatore Migliore presenta un nuovo libro nella biblioteca di Belmonte Mezzagno
Sabato 30 Aprile alle ore 16,00 presso l’Aula Consiliare del Comune di Belmonte Mezzagno si presenta un nuovo libro di Salvatore Migliore: “Mons. Francesco Pizzo e Padre Mariano Passamonte: due presenze pastorali diverse – entrambe importanti. Hanno segnato la storia della comunità belmontese”.
Il volume, oltre a proporre momenti significativi della presenze dei due sacerdoti, che si sono avvicendati nella Parrocchia di Belmonte negli anni’60, sottolinea due valori importanti che i due sacerdoti hanno testimoniato: l’importanza della formazione e del dialogo. Di questi, l’autore ne sottolinea oltre che la esigenza, soprattutto per quanti hanno responsabilità di matura politica ed istituzionale, l’attualità. Quindi, un invito, in modo particolare, a quanti si accingono a impegnarsi alle prossime elezioni amministrative, a fare tesoro dell’insegnamento lasciato dai sacerdoti in questione.

SVILUPPO RURALE: IN ARRIVO 3 MILIONI DI EURO

«In arrivo il bando relativo alla sottomisura 19.3 del Piano di sviluppo rurale i cui destinatari saranno i 23 Gal siciliani che potranno realizzare progetti di cooperazione interterritoriale, interregionale e transnazionale, utilizzando i 3 milioni di euro della dotazione finanziaria prevista». Ad annunciarlo è l’assessore regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, Toni Scilla.

«Secondo le direttrici fissate dal governo Musumeci aggiungiamo un’altra azione al progetto di valorizzazione dell’intero territorio siciliano – sottolinea Scilla – Occorre tener presente la dimensione regionale dell’organizzazione dei servizi di promozione, commercializzazione e vendita di prodotti agroalimentari, turistici e culturali e delle azioni orientate alla costruzione di un sistema di economia circolare e all’introduzione di innovazioni tecnologiche, nonché l’impatto sociale e ambientale nell’intero territorio dell’isola».

Caratteristica specifica di questi interventi è il ricorso a strumenti di implementazione che tendano a valorizzare azioni comuni, con l’obiettivo di creare un’offerta integrata, coordinata a livello regionale, nei settori principali presi in considerazione dai Piani di Azione Locale dei Gal, ovvero agroalimentare, turismo, tutela dell’ambiente, economia circolare, politiche sociali, promozione e marketing territoriale.