31 Dicembre 2021. Rosario Rizzolo: “Auguri, Misilmeri”

Testo integrale

Miei cari concittadini, siamo giunti alla fine dell’anno 2021 e ci apprestiamo all’arrivo del nuovo anno. Prima di formulare gli auguri per tutti e ciascuno di voi, desideravo condividere con voi una rievocazione dell’anno trascorso e del primo anno di esperienza amministrativa.

Il 2021 si è aperto con una nuova impennata dei contagi già manifestatasi dall’ottobre 2020, che ha messo a dura prova l’economia, rendendo ancora più fragili le famiglie senza un reddito fisso o un impiego pubblico e incidendo in maniera netta sul lavoro autonomo soprattutto nel settore della ristorazione.

Misilmeri è tornata ad un tasso di positività alto e molti nostri concittadini hanno dovuto affrontare il percorso di ricovero in ospedale e tutti i disagi conseguenti. Abbiamo registrato anche diversi lutti e per tutti la triste trafila di dover lasciare i cari alle cure ospedaliere senza la possibilità di portare il personale e familiare conforto. A quei concittadini rivolgo il mio cordoglio e la solidarietà.

Sappiamo di combattere una guerra contro un nemico che mina la sicurezza e che nonostante gli sforzi messi in campo continua ad essere temibile. Abbassare la guardia è irresponsabile ed ogni precauzione non è mai eccessiva. I vaccini hanno dato una grossa mano nella prevenzione e continuare il ciclo delle vaccinazioni è un modo responsabile di partecipare alla realizzazione di un percorso che lascia intravedere l’unico modo per tutelare la salute pubblica.

Il 2021 ci ha visti impegnati nella realizzazione dell’hub vaccinale presso l’area artigianale di Misilmeri. E’ stata una iniziativa di cui hanno beneficiato tantissime persone, non solo misilmeresi. Abbiamo accolto persone provenienti dai comuni limitrofi e dalla città di Palermo. Migliaia di persone si sono vaccinate nell’hub e molti misilmeresi che nel piano di vaccinazione degli ultrasessantenni avrebbero dovuto recarsi in centri talvolta a decine di chilometri, hanno così avuto l’opportunità di vaccinarsi sotto casa.

La realizzazione dell’hub ha conosciuto una sinergia tra enti pubblici ma anche tra privati, mai sperimentata prima. Ringrazio la Provincia Regionale di Palermo, il sindaco metropolitano Leoluca Orlando e il direttore generale dell’ASP, dott.ssa Daniela Faraoni. Un particolare ringraziamento lo voglio rivolgere agli artigiani che prima hanno concesso l’utilizzo degli uffici della palazzina direzionale di loro pertinenza e poi hanno sopportato, con vero spirito di solidarietà, i disagi dovuti ad un afflusso di persone che mai potevamo immaginare.

Un ringraziamento lo voglio rivolgere al gruppo dei medici che ho istituito proprio nell’ottica di ricevere suggerimenti per attuare iniziative di prevenzione. Non ho mai trovato collaborazione così competente e intensa. La coordinatrice dott.ssa Angela Polizzi e il dott. Lino Sucato hanno trascorso nel periodo gennaio-aprile più ore al palazzo comunale che presso i loro studi privati. Hanno organizzato in forma volontaria, con la collaborazione dei loro colleghi medici e con tanti infermieri misilmeresi di buona volontà, numerosi screening coinvolgendo migliaia di persone. Non ci saranno mai parole sufficienti per esprimere la mia gratitudine.

Ringrazio le Forze dell’ordine di Misilmeri, in loro rappresentanza il Maggiore Marco Motemagno ed il Maresciallo Marco Di Grazia. Anch’essi, nei momenti più delicati, non hanno fatto mai mancare il loro apporto in termini di servizio e di competenze. Quello della prevenzione contro il Coronavirus è stata un’opera che ha visto il concorso di tutti.

Ringrazio i Consiglieri Comunali, quelli di maggioranza e quelli di opposizione per i loro suggerimenti. In una democrazia ciascuno ha il suo ruolo e nessuno è mai superfluo. Dove a guidarci è l’interesse per la collettività ed il bene comune, le critiche talvolta sono più importanti degli elogi. Dove non c’è dialettica, dove manca il confronto, talvolta anche duro, lì non c’è democrazia. Ringrazio la Giunta Comunale che mi ha collaborato e mi ha sostenuto in tutte le circostanze nelle quali oltre alle idee servivano anche le braccia. Il 2021 è stato il primo anno della mia amministrazione.

Abbiamo a inizio d’anno anteposto l’approvazione del conto consuntivo al bilancio di previsione. E ciò per una precisa scelta legata alla presentazione di progetti di finanziamento promossi dal ministero delle infrastrutture, in scadenza nel mese di giugno. Tale scelta, se da un lato ci ha consentito di approvare con relativo anticipo sui termini ordinari, conto annuale, ha poi determinato qualche ritardo sulla approvazione in giunta dello schema di bilancio di previsione. Quest’ultimo documento ha avuto un iter molto travagliato. Dico subito che assumo ogni responsabilità per i ritardi che la costruzione del documento ha registrato.

C’è da dire che nessuno ha la bacchetta magica e che molti comuni, si sono trovati, come noi, a disporre di un bilancio solo nel mese di novembre. Il nostro, quello approvato nella seduta di consiglio del 22 dicembre, in gergo può essere definito un bilancio tecnico. Si tratta cioè di un documento nel quale sono trascritte, soprattutto nelle partite correnti, soltanto voci di spesa necessarie agli obblighi istituzionali dell’Ente: spese per il personale, per le utenze elettriche e telefoniche, spese obbligatorie per legge quali quelle per il ricovero dei minori su disposizione dell’autorità giudiziaria, quelle per il diritto allo studio degli alunni disabili (assistenza all’autonomia ed alla comunicazione) e per la refezione scolastica. Chiunque abbia fatto demagogia sulla tardività dei tempi di approvazione sa di non essere in buona fede.

Ci siamo limitati a finanziare interventi il cui mancato finanziamento avrebbe determinato gravi ed irreparabili conseguenze, mettendo da parte voci di spesa sui quali io e ogni componente della mia giunta siamo stati costretti a desistere. Non abbiamo per esempio, potuto garantire un beneficio che ritengo essenziale per il diritto allo studio, cioè il rimborso spese per gli studenti pendolari. Quest’anno, a parte le risorse provenienti dalla regione, in totale circa 50 mila euro, il comune potrà fare ben poco.

So che sarebbe facile strumentalizzare ed imputare alla incapacità dell’amministrazione che reggo la responsabilità di non aver trovato gli strumenti necessari. Qualcuno ha fatto confronti anche con le passate amministrazioni che in contesti economico finanziari molto diversi hanno garantito, sia pure in forma parziale, il rimborso. Vi assicuro, e lo dico responsabilmente, che le vigenti regole di bilancio ci costringono ad appostare una somma pari a 3 milioni e 500 mila euro, che non può essere utilizzata e che costituisce un fondo di garanzia a tutela delle entrate comunali.

Si tratta di un tecnicismo con il quale anch’io confesso di avere difficoltà e più difficoltoso trovo provare a spiegarlo: per darvi una idea di quello a cui ci troviamo di fronte basti pensare che nell’ultimo bilancio approvato dalla precedente amministrazione Stadarelli, quello del 2019, il fondo ammontava a 1,2 milioni di euro. Ciò significa che oggi rispetto al 2019, a parità di entrate, abbiamo nella parte spesa del bilancio ben 2,3 milioni di euro in meno: somme che avremmo potuto utilizzare per più efficaci interventi di manutenzione ordinaria, per rimborsare le spese agli studenti pendolari, per offrire un servizio di trasporto ai centri di riabilitazione più dignitoso per i cittadini disabili.

E questo non per un capriccio della mia amministrazione, ma per una norma che sta letteralmente mettendo in ginocchio le amministrazioni comunali del SUD, costringendole a dichiarare il dissesto finanziario. Solo una riforma delle regole, sollecitata dalla sezione regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, potrà garantire i servizi essenziali che una amministrazione locale deve dare. L’invocata riforma che a voce unanime abbiamo richiesto con i miei colleghi sindaci dei comuni siciliani, è la condizione necessaria per la stessa sopravvivenza delle istituzioni locali.

So bene che vi sono alcuni problemi urgenti che hanno quest’anno creato non poche difficoltà alla cittadinanza. La manutenzione stradale, ad esempio, che proprio per l’assenza del bilancio ha dovuto procedere in modo incostante e discontinuo. Conto nella collaborazione degli uffici per potere al più presto attivare un piano di manutenzione che possa dare decoro alla cittadina e rendere la viabilità meno problematica. Altro problema che tanto ha assillato i cittadini è quello idrico.

Il 2021 ha registrato una quantità innumerevole di rotture alla rete idrica con disagi per i cittadini ai quali solo parzialmente, ricorrendo all’approvvigionamento con autocisterne, abbiamo dato risposta. Si tratta di un annoso quanto vetusto problema della nostra città, non creato dalla mia amministrazione, e che in tanti anni non è stato risolto dagli amministratori che mi hanno preceduto. La nostra rete idrica ha più di 60 anni e ormai ha chiuso il proprio ciclo vitale. E qui passiamo alla parte propositiva del nostro operato. Come tutti sanno, il piano triennale delle opere pubbliche prevede la realizzazione della nuova rete idrica, grazie ad un finanziamento ottenuto grazie al mio personale impegno. Si tratta di un intervento ragguardevole dell’importo di 5,4 milioni di euro, che consentirà nel giro di un anno, anno e mezzo, di risolvere definitivamente l’annosa questione idrica. E’ una scommessa. Lo avevo promesso in campagna elettorale ed oggi possiamo dire di essere già ad una fase avanzata. Sarà un obiettivo che personalmente mi prometto di monitorare verificando passo passo l’attività degli uffici.

Ma il programma delle opere pubbliche non si ferma alla realizzazione della nuova rete idrica. Già nei primi del 2022 inizieranno i lavori di rifunzionalizzazione della Piazza Comitato, che ridaranno al nostro salotto cittadino nuovo smalto. Il 2022 sarà l’anno dei cantieri aperti. Grazie ad un finanziamento di oltre 5 milioni di euro saranno effettuati i lavori di consolidamento del quartiere S. Giusto su cui gravano severi problemi di dissesto idrogeologico e che interesseranno tutta la zona a monte del quartiere e si estende a tutta l’area su cui ricade il plesso Don Carlo Lauri.

Ed ancora nel 2022 sarà realizzato il Centro Comunale di Raccolta, dove saranno stoccate temporaneamente alcune tipologie di rifiuti urbani: importo dell’opera oltre 1 milione di euro. Sarà inoltre realizzato nell’area retrostante il collegio di Maria, un parco urbano, per dotare la nostra cittadina di un polmone verde dove i cittadini avranno la possibilità di portare i bambini a godere la vegetazione che un tempo costituiva parte del famoso ortobotanico di Misilmeri: importo dell’opera oltre 1 milione di euro. Altre opere pubbliche sono previste nell’area dell’ex convento di S. Giuseppe; uno specifico intervento sarà realizzato per la regimazione delle acque di piano stoppa.

Nuovi interventi sono previsti per la riqualificazione di importanti assi viari. Il Piano Triennale delle Opere pubbliche, forse per la prima volta nella storia locale, non sarà più il libro dei desideri. Si tratta di opere pubbliche alle quali ci siamo dedicati nella forma silenziosa che ci contraddistingue: ora siano chiamati al compito più importante e delicato, garantirne la realizzazione . E’ su questi temi che intendo chiamare la cittadinanza ad esprimere un giudizio sul mio operato.

Per tanto tempo le politiche cittadine realizzate a Misilmeri si sono dedicate quasi integralmente alla rincorsa delle emergenze, dando soluzioni temporanee ai problemi, lasciando irrisolte le grandi questioni. Io vi chiedo il tempo giusto consentito ad una amministrazione per esprimere il suo potenziale.

Vi prometto tutto il mio impegno per ripagare la fiducia che mi avete concesso. Nonostante il ritardo nell’approvazione del bilancio, nel 2021 non abbiamo rinunciato a portare alcuni interventi di natura distrettuale quali i Piani di Utilità Collettiva, gli interventi in favore delle famiglie, l’Assistenza Domiciliare Integrata per gli anziani non autosufficienti. Su altro versante sono state attuate le misure messe in campo dal governo centrale e dall’amministrazione regionale riguardanti l’erogazione dei buoni spesa, l’attivazione dei centri estivi.

E’ stato attivato un centro di ascolto per le donne in un momento particolarmente sensibile a causa degli episodi di violenza, anche domestica, di cui giornalmente sono vittime le donne . La biblioteca comunale ha curato diverse iniziative culturali a costo zero, che hanno coinvolto centinaia di concittadini e appassionati. E’ stata celebrata la giornata dedicata a Dante Alighieri, sono state realizzate, compatibilmente con le esigenze di prevenzione, mostre su temi legati alla cultura popolare, mostre di libri e oggettistica sacre, sulle maioliche.

E’ in corso una mostra di presepi presso l’area espositiva del palazzetto G. Sucato che sta riscuotendo notevole successo. Con i pochi mezzi a disposizione abbiamo coinvolto le associazioni e le scuole primarie e secondarie, per la realizzazione dell’albero di Natale. I manufatti sono oggi esposti in piazza Comitato, e grazie all’aiuto di alcuni sponsor, saranno premiate le migliori realizzazioni. In occasione della ricorrenza della nascita di Rocco Chinnici, è stata organizzata una manifestazione, in forma ristretta, per ricordare a noi e a tutti i cittadini, che il magistrato misilmerese è una stella polare; il suo esempio non deve essere disperso né dimenticato.

Abbiamo infine messo a disposizione dei cittadini, attraverso le associazioni e l’iniziativa del volontariato religioso, i locali di proprietà comunale per la realizzazione di iniziative che vedono protagonisti i giovani, i minori, gli anziani. Ciascuno ha avuto lo spazio richiesto e ha utilizzato i beni comunali come parte del patrimonio della nostra comunità, di cui tutti siamo responsabili. In ogni iniziativa intrapresa non è mai mancato lo slancio e l’entusiasmo, rimasto immutato sin dal primo giorno in cui ci siamo messi alla guida di quella macchina complessa che è il comune di Misilmeri. Purtroppo con il numero di positivi che registriamo in questi giorni, con spirito di responsabilità, abbiamo rinunciato a dare corso ad eventi sia in occasione del Santo Natale che in occasione della Epifania.

In particolare per l’epifania l’Amministrazione comunale, con poche risorse e la buona volontà dei cittadini, aveva organizzato il presepe vivente. Era un piccolo regalo che volevamo offrire alla nostra comunità dopo anni di chiusura ed isolamento. Ci rifaremo nei prossimi anni.

Nonostante gli impegni incalzanti non ho mai perso l’attitudine a restare in mezzo a voi, a parlare dei problemi, a cercare di risolverli. In fondo la mia scelta di dedicarmi integralmente alla cosa pubblica è figlia del grande entusiasmo che mi dà sentirmi in mezzo a voi uno di voi. E’ con l’auspicio di migliorare insieme a tutti voi la qualità di questa nostra cittadina che mi congedo e vi auguro un sereno anno 2022.-

IL DISCORSO DI FINE ANNO DI MATTARELLA. AUGURI, ITALIA. AUGURI, PRESIDENTE




Care concittadine, cari concittadini,ho sempre vissuto questo tradizionale appuntamento di fine anno con molto coinvolgimento e anche con un po’ di emozione.Oggi questi sentimenti sono accresciuti dal fatto che, tra pochi giorni, come dispone la Costituzione, si concluderà il mio ruolo di Presidente.L’augurio che sento di rivolgervi si fa, quindi, più intenso perché, alla necessità di guardare insieme con fiducia e speranza al nuovo anno, si aggiunge il bisogno di esprimere il mio grazie a ciascuno di voi per aver mostrato, a più riprese, il volto autentico dell’Italia: quello laborioso, creativo, solidale.Sono stati sette anni impegnativi, complessi, densi di emozioni: mi tornano in mente i momenti più felici ma anche i giorni drammatici, quelli in cui sembravano prevalere le difficoltà e le sofferenze.Ho percepito accanto a me l’aspirazione diffusa degli italiani a essere una vera comunità, con un senso di solidarietà che precede, e affianca, le molteplici differenze di idee e di interessi.In questi giorni ho ripercorso nel pensiero quello che insieme abbiamo vissuto in questi ultimi due anni: il tempo della pandemia che ha sconvolto il mondo e le nostre vite.Ci stringiamo ancora una volta attorno alle famiglie delle tante vittime: il loro lutto è stato, ed è, il lutto di tutta Italia.Dobbiamo ricordare, come patrimonio inestimabile di umanità, l’abnegazione dei medici, dei sanitari, dei volontari. Di chi si è impegnato per contrastare il virus. Di chi ha continuato a svolgere i suoi compiti nonostante il pericolo.I meriti di chi, fidandosi della scienza e delle istituzioni, ha adottato le precauzioni raccomandate e ha scelto di vaccinarsi: la quasi totalità degli italiani, che voglio, ancora una volta, ringraziare per la maturità e per il senso di responsabilità dimostrati.In queste ore in cui i contagi tornano a preoccupare e i livelli di guardia si alzano a causa delle varianti del virus – imprevedibili nelle mutevoli configurazioni – si avverte talvolta un senso di frustrazione.Non dobbiamo scoraggiarci. Si è fatto molto.I vaccini sono stati, e sono, uno strumento prezioso, non perché garantiscano l’invulnerabilità ma perché rappresentano la difesa che consente di ridurre in misura decisiva danni e rischi, per sé e per gli altri.Ricordo la sensazione di impotenza e di disperazione che respiravamo nei primi mesi della pandemia di fronte alle scene drammatiche delle vittime del virus. Alle bare trasportate dai mezzi militari. Al lungo, necessario confinamento di tutti in casa. Alle scuole, agli uffici, ai negozi chiusi. Agli ospedali al collasso.Cosa avremmo dato, in quei giorni, per avere il vaccino?La ricerca e la scienza ci hanno consegnato, molto prima di quanto si potesse sperare, questa opportunità. Sprecarla è anche un’offesa a chi non l’ha avuta e a chi non riesce oggi ad averla.I vaccini hanno salvato tante migliaia di vite, hanno ridotto di molto – ripeto – la pericolosità della malattia.Basta pensare a come l’anno passato abbiamo trascorso le festività natalizie e come invece è stato possibile farlo in questi giorni, sia pure con prudenza e limitazioni.La pandemia ha inferto ferite profonde: sociali, economiche, morali. Ha provocato disagi per i giovani, solitudine per gli anziani, sofferenze per le persone con disabilità. La crisi su scala globale ha causato povertà, esclusioni e perdite di lavoro. Sovente chi già era svantaggiato è stato costretto a patire ulteriori duri contraccolpi.Eppure ci siamo rialzati. Grazie al comportamento responsabile degli italiani – anche se tra perduranti difficoltà che richiedono di mantenere adeguati livelli di sicurezza – ci siamo avviati sulla strada della ripartenza; con politiche di sostegno a chi era stato colpito dalla frenata dell’economia e della società e grazie al quadro di fiducia suscitato dai nuovi strumenti europei.Una risposta solidale, all’altezza della gravità della situazione, che l’Europa è stata capace di dare e a cui l’Italia ha fornito un contributo decisivo.Abbiamo anche trovato dentro di noi le risorse per reagire, per ricostruire. Questo cammino è iniziato. Sarà ancora lungo e non privo di difficoltà. Ma le condizioni economiche del Paese hanno visto un recupero oltre le aspettative e le speranze di un anno addietro. Un recupero che è stato accompagnato da una ripresa della vita sociale.Nel corso di questi anni la nostra Italia ha vissuto e subito altre gravi sofferenze. La minaccia del terrorismo internazionale di matrice islamista, che ha dolorosamente mietuto molte vittime tra i nostri connazionali all’estero. I gravi disastri per responsabilità umane, i terremoti, le alluvioni. I caduti, militari e civili, per il dovere. I tanti morti sul lavoro. Le donne vittime di violenza.Anche nei momenti più bui, non mi sono mai sentito solo e ho cercato di trasmettere un sentimento di fiducia e di gratitudine a chi era in prima linea. Ai sindaci e alle loro comunità. Ai presidenti di Regione, a quanti hanno incessantemente lavorato nei territori, accanto alle persone.Il volto reale di una Repubblica unita e solidale.È il patriottismo concretamente espresso nella vita della Repubblica.La Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale.Questo compito – che ho cercato di assolvere con impegno – è stato facilitato dalla coscienza del legame, essenziale in democrazia, che esiste tra istituzioni e società; e che la nostra Costituzione disegna in modo così puntuale.Questo legame va continuamente rinsaldato dall’azione responsabile, dalla lealtà di chi si trova a svolgere pro-tempore un incarico pubblico, a tutti i livelli. Ma non potrebbe resistere senza il sostegno proveniente dai cittadini.Spesso le cronache si incentrano sui punti di tensione e sulle fratture. Che esistono e non vanno nascoste. Ma soprattutto nei momenti di grave difficoltà nazionale emerge l’attitudine del nostro popolo a preservare la coesione del Paese, a sentirsi partecipe del medesimo destino.Unità istituzionale e unità morale sono le due espressioni di quel che ci tiene insieme. Di ciò su cui si fonda la Repubblica.Credo che ciascun Presidente della Repubblica, all’atto della sua elezione, avverta due esigenze di fondo: spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno. E poi salvaguardare ruolo, poteri e prerogative dell’istituzione che riceve dal suo predecessore e che – esercitandoli pienamente fino all’ultimo giorno del suo mandato – deve trasmettere integri al suo successore.Non tocca a me dire se e quanto sia riuscito ad adempiere a questo dovere. Quel che desidero dirvi è che mi sono adoperato, in ogni circostanza, per svolgere il mio compito nel rispetto rigoroso del dettato costituzionale.È la Costituzione il fondamento, saldo e vigoroso, della unità nazionale. Lo sono i suoi principi e i suoi valori che vanno vissuti dagli attori politici e sociali e da tutti i cittadini.E a questo riguardo, anche in questa occasione, sento di dover esprimere riconoscenza per la leale collaborazione con le altre istituzioni della Repubblica.Innanzitutto con il Parlamento, che esprime la sovranità popolare.Nello stesso modo rivolgo un pensiero riconoscente ai Presidenti del Consiglio e ai Governi che si sono succeduti in questi anni.La governabilità che le istituzioni hanno contribuito a realizzare ha permesso al Paese, soprattutto in alcuni passaggi particolarmente difficili e impegnativi, di evitare pericolosi salti nel buio.Ci troviamo dentro processi di cambiamento che si fanno sempre più accelerati.Occorre naturalmente il coraggio di guardare la realtà senza filtri di comodo. Alle antiche diseguaglianze la stagione della pandemia ne ha aggiunte di nuove. Le dinamiche spontanee dei mercati talvolta producono squilibri o addirittura ingiustizie che vanno corrette anche al fine di un maggiore e migliore sviluppo economico. Una ancora troppo diffusa precarietà sta scoraggiando i giovani nel costruire famiglia e futuro. La forte diminuzione delle nascite rappresenta oggi uno degli aspetti più preoccupanti della nostra società.Le transizioni ecologica e digitale sono necessità ineludibili, e possono diventare anche un’occasione per migliorare il nostro modello sociale.L’Italia dispone delle risorse necessarie per affrontare le sfide dei tempi nuovi.Pensando al futuro della nostra società, mi torna alla mente lo sguardo di tanti giovani che ho incontrato in questi anni. Giovani che si impegnano nel volontariato, giovani che si distinguono negli studi, giovani che amano il proprio lavoro, giovani che – come è necessario – si impegnano nella vita delle istituzioni, giovani che vogliono apprendere e conoscere, giovani che emergono nello sport, giovani che hanno patito a causa di condizioni difficili e che risalgono la china imboccando una strada nuova.I giovani sono portatori della loro originalità, della loro libertà. Sono diversi da chi li ha preceduti. E chiedono che il testimone non venga negato alle loro mani.Alle nuove generazioni sento di dover dire: non fermatevi, non scoraggiatevi, prendetevi il vostro futuro perché soltanto così lo donerete alla società.Vorrei ricordare la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa. Professore di filosofia e storia, andando in pensione due anni fa, aveva scritto ai suoi studenti: “Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”.Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo.Desidero rivolgere un augurio affettuoso e un ringraziamento sincero a Papa Francesco per la forza del suo magistero, e per l’amore che esprime all’Italia e all’Europa, sottolineando come questo Continente possa svolgere un’importante funzione di pace, di equilibrio, di difesa dei diritti umani nel mondo che cambia.Care concittadine e cari concittadini, siamo pronti ad accogliere il nuovo anno, ed è un momento di speranza. Guardiamo avanti, sapendo che il destino dell’Italia dipende anche da ciascuno di noi.Tante volte abbiamo parlato di una nuova stagione dei doveri. Tante volte, soprattutto negli ultimi tempi, abbiamo sottolineato che dalle difficoltà si esce soltanto se ognuno accetta di fare fino in fondo la parte propria.Se guardo al cammino che abbiamo fatto insieme in questi sette anni nutro fiducia.L’Italia crescerà. E lo farà quanto più avrà coscienza del comune destino del nostro popolo, e dei popoli europei.Buon anno a tutti voi!E alla nostra Italia!

SEQUESTRATI BOTTI ILLEGALI A BRANCACCIO

 

 

 

 

                                   

Ennesimo sequestro di botti illegali della Polizia di Stato che, in un magazzino di Brancaccio, ha rinvenuto fuochi pirici del genere vietato, con una massa attivia esplodente di 25 chilogrammi.

Il sequestro è avvenuto incidentalmente rispetto ad un riscontro relativo alla violazione dei sigilli di sequestro amministrativo di una bettola che, dallo scorso giugno risultava essere stata sequestrata e chiusa al pubblico perché al suo interno si somministravano cibi e bevande in assenza di licenza.

I poliziotti del Commissariato di P.S. “Brancaccio”, proprio nei giorni scorsi, stavano verificando la violazione dei predetti sigilli e la contestuale riapertura al pubblico dell’esercizio da parte del proprietario, in spregio al provvedimento, quando, estendendo il perimentro dei loro rilievi, si sono imbattuti in un magazzino limitrofo nella disponibilità dello stesso proprietario della bettola.

Con l’ausilio delle unità cinofile antiesplosivo si sono così scovati i botti, circa 25 chilogrammi di massa esplosiva, giacenti nel magazzino in un luogo non idoneo e senza l’adozione di alcuna precauzione.

Il gestore della bettola ed utilizzatore del magazzino, di cui per altro deteneva le chiavi, è stato denunciato per la violazione dei sigilli e per la violazione della legge sugli esplosivi.

Plausibile che, senza l’intervento dei poliziotti e delle unità cinofile, i botti avrebbero alimentato il sempre fiorente mercato di Brancaccio, vero e prorpio market cittadino del settore.

Indagini sono in corso al riguardo.

 

UN FIUME DI DROGA INTERCETTATO E SEQUESTRATO: 3 TONNELLATE DI COCAINA

Nell’ambito di un’attività straordinaria di rafforzamento dei presidi fissi e volanti all’interno dell’area portuale di Gioia Tauro, predisposta dal Comando Provinciale di Reggio Calabria e dall’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, fiamme gialle e doganieri hanno sequestrato, in due attività distinte, complessivamente 3.128,205 chili di cocaina purissima e arrestato il conducente di un autoarticolato.

In particolare, attraverso una complessa ed articolata attività di analisi di rischio e riscontri fattuali su oltre 3.000 contenitori provenienti dal continente sudamericano, i militari della Guardia di Finanza ed i funzionari doganali, con l’ausilio di sofisticati scanner in dotazione ad ADM, sono riusciti ad individuare 2.272,515 kg di cocaina, abilmente occultata in 3 container carichi di banane, sacchi di arachidi e pepe.

Nel contempo, sul fronte dei controlli sulla merce in uscita dal porto veniva fermato, a seguito di una manovra sospetta, il conducente di un autoarticolato che trasportava un container apparentemente carico di forni elettrici.

La successiva ispezione permetteva di rinvenire, occultata sotto caschi di banane, 855,690 kg. di cocaina.

All’esito delle operazioni, la droga e l’autoarticolato utilizzato per il traffico illecito sono stati sequestrati; l’uomo, indagato allo stato per la violazione della normativa in materia di sostanze stupefacenti (in relazione al trasporto di 855,690 kg di cocaina) e fatte salve le necessarie conferme nel prosieguo delle indagini preliminari, è stato arrestato e condotto nella Casa Circondariale di Palmi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Complessivamente la sostanza stupefacente sequestrata, di qualità purissima, avrebbe potuto essere tagliata dai trafficanti di droga fino a 4 volte prima di essere immessa sul mercato, fruttando alla criminalità un introito di circa 1 miliardo di euro.

Le modalità di occultamento dello stupefacente si dimostrano spesso differenti e sempre in via di evoluzione, obbligando gli investigatori a perfezionare di volta in volta le metodologie operative.

L’attività di servizio testimonia la costante ed efficace azione congiunta posta in essere dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dall’Ufficio delle Dogane di Gioia Tauro per il contrasto al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, con particolare riguardo al porto di Gioia Tauro.

AVEVA CENTINAIA DI DOSI DI COCAINA E HASHISH: MANETTE



Anche durante questo periodo di festività, continua incessante l’azione di contrasto al fenomeno del consumo e dello spaccio di sostanze stupefacenti della Polizia di Stato.
A seguito di detti controlli, nella mattinata di ieri, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Siracusa hanno arrestato un giovane di diciotto anni per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
In particolare, i poliziotti, con l’ausilio delle unità cinofile della Questura di Catania, hanno eseguito una perquisizione all’interno dell’abitazione di un giovane siracusano, già sottoposto agli arresti domiciliari per reati inerenti gli stupefacenti.
Grazie al fiuto dei cani poliziotto “Elvis” e “Cris”, all’interno della camera da letto del giovane è stata “scovata” una borsa contenente cocaina e hashish già suddivisa in dosi.
Nel corso della perquisizione, inoltre, è stata rinvenuta una chiave per mezzo della quale è stato aperto un lucchetto che assicurava una delle cantinette poste all’interno del piano terra dello stabile, ove è stata rinvenuta altra sostanza stupefacente.
In totale, sono stati sequestrati 74 grammi di cocaina (suddivisa in 319 dosi) e 313 grammi hashish (suddiviso in 500 dosi).
Al termine delle incombenze di rito, il giovane è stato sottoposto agli arresti domiciliari su disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

DROGA: 4 ARRESTI IN PROVINCIA DI PALERMO

Nell’ambito degli estesi servizi di controllo del territorio disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, i militari dei reparti dipendenti hanno effettuato numerosi servizi antidroga conseguendo i seguenti risultati:

– a Collesano, i Carabinieri della Stazione hanno tratto in arresto un 50enne che, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, è stato trovato in possesso di circa 350 grammi di marijuana, nonché di attrezzatura atta alla coltivazione della predetta sostanza;

– a Partinico, i militari della locale Compagnia hanno rinvenuto quasi 900 grammi di cocaina suddivisa in involucri. La perquisizione domiciliare ha portato all’arresto di due giovani nella disponibilità dei quali si trovava lo stupefacente.

– nel cuore di Palermo sono stati, invece, i Carabinieri della Stazione Centro ad arrestare un 60enne intento a cedere hashish ad un giovane. A suo carico sono state sequestrate 12 “stecchette” di fumo, mentre l’acquirente è stato segnalato alla Prefettura del Capoluogo come assuntore di sostanze stupefacenti.



Gli arresti sono stati convalidati e la droga rinvenuta è stata trasmessa al Laboratorio Analisi del Comando Provinciale di Palermo per le analisi tecniche.

FURTI IN APPARTAMENTO: IN CARCERE 34ENNE



I Carabinieri della Stazione di Borgo Annunziata, nei giorni scorsi, hanno tratto in arresto, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla locale Procura della Repubblica di Trapani, un 34enne trapanese, per un furto in abitazione risalente al gennaio del 2019, dovendo lo stesso espiare una pena di 2 anni.
All’epoca dei fatti, a seguito di numerosi furti in abitazione perpetrati in città, i Carabinieri individuavano senza dubbio alcuno l’autore di un furto avvenuto la sera dell’ 8 gennaio 2019. Le immagini mostrano inequivocabilmente il giovane che coadiuvato da altro soggetto, forzato il portone d’ingresso dell’abitazione, presa di mira, dopo che i proprietari si erano momentaneamente allontanati, entrava all’interno, mettendo a soqquadro lo stabile, uscendo dopo pochi minuti portando con se, a bordo dello scooter guidato dal complice, due televisori LCD.
Il soggetto ripreso dalle immagini che solo 5 giorni prima aveva finito di scontare una precedente pena per la quale era ristretto ai domiciliari veniva riconosciuto e tratto in arresto.
Il reo, destinatario di perquisizione domiciliare, veniva trovato in possesso dei 2 televisori oggetto del furto che venivano riconsegnati al legittimo proprietario.
Il 34enne, che al momento si trovava sottoposto alla sorveglianza di P.S. e obbligo di dimora ,a seguito degli atti di rito veniva tradotto presso il carcere di Trapani “Pietro Cerulli”.

ULTIM’ORA, TRAGEDIA A MISILMERI: UN ANZIANO È MORTO IN VIALE EUROPA

Un anziano è morto questa sera a Misilmeri nel marciapiede in Viale Europa all’angolo con via De Gasperi. L’uomo dall’apparente età di settanta di anni è stato visto intorno alle 21 da alcuni passanti. L’uomo respirava ancora. Immediatamente è stato lanciato l’allarme. Inutili i soccorsi del 118. Non sono state rese note le generalità. Sul posto i Carabinieri.

EMERGENZA TAMPONI: DAL 3 GENNAIO UN NUOVO HUB

Da prossimo 3 gennaio, sara’ attivo presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia “A.Mirri”, in via Gino Marinuzzi 3, (traversa corso Calatafimi) il nuovo punto di svolgimento dei tamponi rapidi anti-covid al fine di alleggerire il peso sulle strutture gia’ esistenti e contribuire alle azioni di prevenzione del contagio. Il nuovo hub sara’ aperto con la formula del drive-in, dalle 8 alle 13, dal lunedi’ al venerdi’, ad eccezione del giovedi’ quando nella zona si svolge il mercatino settimanale. Coloro che vorranno effettuare un tampone rapido dovranno prenotarsi al seguente link https://www.izssicilia.it/tamponi e cliccare sul pulsante “prenota tampone”. Il servizio di prenotazione sara’ attivo da sabato 1 gennaio. Saranno effettuati test rapidi e se dovessero risultare positivi, si procedera’ con il tampone molecolare per confermare la diagnosi. In ogni caso i cittadini non dovranno sostare nell’area e avranno un unico prelievo nasale. Dopo riceveranno un’email con il risultato del test, tramite la stessa piattaforma informatica utilizzata dalla struttura del Commissario Covid. L’attivazione del centro e’ il frutto della collaborazione fra l’IZS Sicilia, il Commissario per l’emergenza Covid, l’Assessorato regionale alla Salute, la Protezione Civile Regionale e il Comune di Palermo. Per facilitare la viabilita’ nell’area ed evitare che si formino code che disturbino la normale circolazione, e’ gia’ stata istituita un’ordinanza dell’Ufficio traffico, una zona rimozione di circa 450 metri lineari da Piazza Turba fino all’ingresso dell’Istituto Zooprofilattico. Il numero di tamponi sara’ inizialmente limitato a 500 giornalieri.