RESUTTANA, DOLCE SCONFITTA: SI VA IN SEMIFINALE DI COPPA ITALIA

Il Resuttana San Lorenzo perde 0-1 ad Acireale la gara di ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia ma forte del 3-0 dell’andata al Giovanni Aloisio vola in semifinale. I nerorosa di mister Chinnici ha gestito la gara nell’ottica dei 180 minuti e soprattutto gestendo una rosa (titolare/panchina) in funzione di un campionato nel quale Giovenco e compagni stanno recitando il ruolo di protagonista. Gli etnei sono passati in vantaggio nel primo tempo ma poi si sono arresi davanti ai palermitani che non hanno concesso praticamente nulla. Dopo il gol di Di Blasi è il Resuttana a sfiorare nel secondo tempo il gol con Siino che dopo aver superato in dribbling anche il portiere locale si è fatto respingere il tiro sulla linea di porta da Napoli. Nei minuti finali la disperata controffensiva del Real Aci ma Pennisi su fa respingere il tiro da Ferrara

Real Aci 1 Resuttana 0

Real Aci: Bellocchi, Davide Cavallaro, Tola, Merenda (st 20′ De Carlo), Spartà (st 28′ Pennisi), Zagami (pt 20′ Licata), Napoli, Daniele Cavallaro (st 12′ Bozzanga), Panassidi, Di Blasi, Marino. A disposizione: Caffo, Maodda, Centamore, Campanella. All. Manca.

Resuttana: Ferrara, Giovenco, Rizzo, Duro, Prestigiacomo, Schiavo, Mezzapelle (st 24′ Corsino), Saluto (st 28′ Siino), M. Clemente, G. Clemente (st 44′ Alfano), Spina (st 12′ Montoro). A disposizione: Campanella, Lo Nigro, Scarpinato, Mercanti, Lo Monaco. All. Chinnici.

Arbitro: Castelletti di Caltanissetta

Marcatore: pt 37′ Di Blasi

DISPOSTA LA CHIUSURA PER 20 GIORNI DI UN CENTRO RACCOLTA SCOMMESSE



Nella giornata di ieri, agenti del Commissariato di P.S. di Avola hanno eseguito un provvedimento, emesso dal Questore di Siracusa, che dispone la sospensione per 20 giorni di un centro di raccolta scommesse ippiche e sportive sito ad Avola.
Il provvedimento si è reso necessario a seguito di un controllo effettuato dagli agenti i quali hanno accertato la presenza all’interno del locale di 2 minori e di 2 soggetti privi del necessario green pass come previsto dalla vigente normativa in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria.

CASTELDACCIA, MALEDETTI RIGORI. LA LEONFORTESE PASSA ALLE SEMIFINALI DI COPPA ITALIA DI PROMOZIONE

LEONFORTESE – CASTELDACCIA 1-0

(AND. 0-1 – 4-1 AI CALCI DI RIGORE)

Leonfortese: Callejo, Gonzales (24’st Diagne), Di Perna, Nyassi (34’st Maggio). Russo, Niang, Gazzana (38’st Germana), La Spina (31’st Panvini), Meta, Caputa, Di Pasqua. A disposizione: Fazzi, Cocuzza, Giunta, La Porta, Buono. All. Mirto.

Casteldaccia: Randazzo, Cinà, Fili, Bertolino, Presifilippo, Spampinato, Fiorentino (15’st Ferrara), Megna, Monti, Montalbano (31’stRibaudo), Lapi, A disposizione: Riina, Sala, Giammaresi, D’Amaro, Castronovo, Campagna. All. Occhipinti
Arbitro:Lo Surdo di Messina

Marcatore: 44’st Caputa

Rigori realizzati: Diagne (L), Monti(C), Russo(L), Di Perna(L), Caputa(L). Rigori falliti: Prestifilippo e Bertolino entrambi del Marineo. Note: 36′ pt espulso Meta (L)  La lotteria dei rigori premia una Leonfortese caparbia che ha creduto nella qualificazione e l’ha raggiunta grazie alla precisione dei suoi cecchini dagli undici metri. L’eroe della giornata è Caputa che all’89’ ha realizzato il gol (vedasi foto) che ha rimesso in pista gli ennesi dopo lo 0-1 della gara d’andata subito a Casteldaccia. Gli ospiti non sono stati incisivi in attacco e non hanno sfruttato la superiorità numerica per gran parte del match (espulso al 36′ del primo tempo di Meta). All’ultimo respiro Caputa (controllato nell’occasione un po’ approssimativamente dal difensore Casteldaccia) servito da Niang ha trovato il diagonale vincente. Nei supplementari lo stesso Caputa potrebbe fare il bis ma Randazzo para. La festa degli ennesi è però rinviata di pochi minuti. Ai calci di rigore per i locali realizzano Diagne, Russo, Di Perna e Caputa, per il Casteldaccia gonfia la rete solo Monti. Sbagliano Prestifilippo e Bertolino. La Leonfortese, terza nella classifica generale di Promozione girone C, accede alle semifinali della coppa Italia di categoria.

LAVORATORI SOCIALMENTE… FURBI. DENUNCE

I Carabinieri della Stazione di San Biagio Platani (AG), al termine di un’articolata attività di indagine svolta d’iniziativa, hanno deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento quattro persone, residenti del posto, ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro, delle ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni di ente pubblico e di falsità materiale.

I Carabinieri, mediante numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento, supportati dai filmati registrati da una telecamera appositamente posizionata, hanno appurato che i quattro indagati, lavoratori socialmente utili con mansioni di custodi e impiegati per la valorizzazione del patrimonio culturale e lo sviluppo del turismo presso la Chiesa “Sacra Famiglia” di San Biagio Platani, progetto finanziato interamente con denaro pubblico, benché incaricati di svolgere il loro incarico nei giorni e negli orari prestabiliti, in realtà si intrattenevano sul luogo di lavoro per pochi minuti o al massimo per un paio d’ore, per poi allontanarsi definitivamente senza farvi più ritorno.

I Carabinieri hanno inoltre sequestrato la documentazione attestante falsamente la presenza sui luoghi di lavoro in relazione alle risultanze investigative acquisite.

FURTI NELLE CAMPAGNE: MANETTE PER 5 SOGGETTI

Dalla metà di febbraio terrorizzava gli abitanti delle campagne tra san Giacomo e Frigintini con furti nelle aziende agricole e nelle abitazioni più isolate ma nella notte tra sabato e domenica scorsi, in un’operazione congiunta di Polizia e Carabinieri, è stata sgominata la banda responsabile delle ruberie notturne nelle campagne iblee. Da più di un mese si registravano infatti numerosi furti, alcuni tentati, altri portati a segno, nella zona di campagna insistente tra le frazioni di San Giacomo, Frigintini e contrada Mauto dalle cui abitazioni e aziende agricole venivano sistematicamente sottratti animali, attrezzi da lavoro e ogni cosa che fosse prontamente occultabile in auto e trasportabile. Dato il vasto raggio d’azione della banda, sono subito partite le indagini congiunte di Carabinieri e Polizia di Stato coordinate dalla Procura della Repubblica di Ragusa. Dalle primissime evidenze investigative si era capito come ad agire fosse non un singolo o degli improvvisati banditi ma una vera e propria banda originaria del vittoriese che, prima di tentare i colpi, agiva con accurati sopralluoghi per individuare con metodo gli obiettivi più redditizi. Con il favore delle tenebre poi si portavano sul posto e colpivano. Un mese di serrate indagini e appostamenti ha consentito agli inquirenti di ricostruire accuratamente il modus operandi dei ladri potendo infine organizzare il dispositivo che nel cuore della notte tra sabato e domenica scorsi ha permesso di fermare la banda. Già nel tardo pomeriggio di sabato l’auto, precedentemente individuata e monitorata dagli investigatori, si era portata in contrada Mauto per il consueto sopralluogo allertando in tal modo le Forze dell’Ordine che, con una precisa opera di coordinamento, hanno iniziato a tessere la tela. Nel cuore della notte, quando orami ne v’era più alcun dubbio che si stesse per consumare l’ennesimo raid, è scattata la trappola. Cinque auto tra Squadra Mobile, Carabinieri di Ragusa Ibla, Commissariato di Modica e Radiomobile di Modica hanno bloccato la strada e fermato la vettura bersaglio, a bordo della quale vi erano cinque soggetti, due italiani e tre albanesi (di cui uno irregolare sul territorio dello Stato). I malviventi, tutti con specifici precedenti per furto, rapina e possesso ingiustificato di grimaldelli, occultavano a bordo del mezzo arnesi per lo scasso e due radioline che utilizzavano, secondo la ricostruzione degli investigatori, per i collegamenti tra chi restava in auto e chi invece veniva dislocato sul territorio per compiere materialmente i furti. I cinque soggetti non hanno opposto resistenza e sono stati condotti presso il Commissariato di Polizia di Modica che gli accertamenti e le pratiche di rito conseguenti all’arresto. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa i banditi sono stati poi tradotti presso il carcere di via G. Di Vittorio alle prime luci della domenica. Il brillante risultato conseguito dalle Forze dell’Ordine di Ragusa sottolinea ancora una volta, non solo l’attiva e attenta presenza sul territorio, ma anche l’ottima collaborazione che da sempre intercorre tra la Questura e l’Arma di piazza Caduti di Nassirya nell’interesse ultimo di tutelare i cittadini presidiando il territorio con un’attenta opera di prevenzione e, all’occorrenza, con una pronta risposta repressiva, come in questo caso.

STRETTA SUI RIFIUTI: CONTROLLI E SANZIONI


Si intensificano i controlli del Carabinieri Forestali di Pantelleria a contrasto dell’abbandono di rifiuti sul territorio dell’isola. Nelle ultime settimane sono stati perlustrati diversi siti, alcuni ricadenti in aree di elevato pregio ecologico e naturalistico, deturpati dalla presenza di cumuli di rifiuti di vario genere, quali scarti di lavorazioni edili, buste in plastica, parti di suppellettili, elettrodomestici vetusti rientranti nella categoria R.A.E.E., rottami ferrosi e lamierati, etc.
L’attenta ispezione dei materiali rinvenuti sommata ad ulteriori elementi indiziari raccolti dai militari, consentivano di rintracciare i soggetti che, a vario titolo, risultavano responsabili dell’abbandono di rifiuti urbani e speciali sul suolo, nei cui confronti sono scattate le sanzioni.
Nell’ambito della stessa attività si rivenivano anche diverse carcasse di autoveicoli in evidente stato di abbandono, depositate in modo incontrollato sul suolo, il cui mancato conferimento presso un centro di raccolta autorizzato ai sensi del D. Lgs. 209/2003 comportava l’applicazione della sanzione ai rispettivi proprietari.
Per tutti i soggetti coinvolti, infine, scatteranno i provvedimenti delle autorità, che si tradurranno nell’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi a spese degli stessi trasgressori.
Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.

VENDITA DI CARBURANTE: IRREGOLARITÀ. FIOCCANO LE SANZIONI

Nelle ultime settimane le Fiamme Gialle beriche hanno eseguito numerosi controlli per verificare eventuali aumenti ingiustificati dei prezzi di generi alimentari di prima necessità e carburanti: sono stati controllati numerosi supermercati e decine di distributori stradali di carburante dislocati su tutta la provincia (circa una quarantina in totale). Riscontrati 6 casi di irregolarità di vendita di carburante; multati i rispettivi gestori complessivamente per diverse migliaia di euro di sanzione.

Nel particolare e delicato momento storico, che risente dell’attuale congiuntura economica, ulteriormente condizionata dalla crisi russo-ucraina, viene mantenuta alta la guardia della Guardia di Finanza su eventuali condotte connesse a improvvisi rincari dei prezzi, soprattutto dei beni di consumo energetici.

Con lo scopo di contrastare e scoraggiare eventuali manovre speculative, i militari del Comando Provinciale delle Fiamme Gialle di Vicenza, infatti, hanno intensificato l’ordinaria attività di controllo sui prezzi dei carburanti e sugli altri generi di consumo, verificando gli obblighi relativi all’esposizione dei prezzi di vendita dei beni e all’effettuazione delle previste comunicazioni al Ministero dello sviluppo economico.

Si tratta di iniziative a tutela dei consumatori che si inseriscono nel complesso degli interventi a tutela del mercato dei beni e servizi e delle attività di controllo economico del territorio, nell’ambito delle quali sono stati adottati strumenti investigativi maggiormente incisivi, al fine di rilevare eventuali manovre speculative, da parte degli operatori economici dell’intera filiera commerciale, anche sfruttando al massimo le segnalazioni che pervengono dai cittadini al numero di pubblica utilità 117.

Gli interventi hanno interessato tutto il territorio della provincia e le 6 sanzioni sono state elevate nei confronti di distributori stradali situati nei comuni di Vicenza, Dueville e Asiago.

In questo contesto, in considerazione delle misure di contenimento dei prezzi al consumo, adottate dal Governo in relazione alla riduzione delle accise, giova evidenziare che le frodi alle accise arrecano gravi danni alle entrate dello Stato ma soprattutto sensibili effetti distorsivi alle regole della libera concorrenza, a danno della stragrande maggioranza degli operatori economici onesti.

Proseguiranno per le prossime settimane e su tutta la provincia i controlli sulla distribuzione stradale dei carburanti, finalizzati non solo a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi, ma anche il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e il rispetto della normativa in tema di trasparenza dei prezzi al consumatore.

REDDITO DI CITTADINANZA: 177 DENUNCIATI


La Guardia di Finanza di L’Aquila, in sinergia e collaborazione con l’INPS, con articolate e mirate attività di servizio, operate nel capoluogo, nella Marsica e nella valle Peligna, ha verificato le posizioni di titolari del reddito di cittadinanza.

L’utilizzo di moderni strumenti investigativi e l’approfondimento delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo e delle informazioni messe a disposizione dall’INPS sulla base dell’intesa stipulata con il Corpo a livello centrale, hanno consentito di individuare irregolarità nei confronti di 177 soggetti percettori del beneficio economico che, all’atto della presentazione della domanda, avevano sottoscritto false dichiarazioni.

Tra i denunciati sono stati individuati 76 stranieri, soggiornanti nel capoluogo e nella provincia, che hanno richiesto e ottenuto il contributo attestando, falsamente, di essere cittadini residenti nel territorio nazionale da almeno 10 anni.

In un caso specifico, al fine di evitare il conseguimento di ulteriori provvidenze pubbliche non dovute, il G.I.P. presso il Tribunale di Avezzano, Dott.ssa Daria Lombardi, ha disposto il sequestro preventivo della carta “RdC” intestata all’indagato, nonché il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca – fino alla concorrenza delle somme di denaro rinvenibili – dei rapporti finanziari accesi presso gli operatori bancari e postali allo stesso riconducibili.

Le attività investigative hanno complessivamente permesso di accertare oltre 1.500.000,00 euro di indebite percezioni e, l’immediata segnalazione ai competenti Uffici giudiziari e alle sedi I.N.P.S., per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca/decadenza del beneficio e per il recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite.

ATTIVITÀ DI CONTROLLO E REPRESSIONE

Arrestate dai Carabinieri due persone per furto e resistenza a P.U. e denunciati 9 soggetti per guida in stato di ebbrezza.
Nel fine settimana i Carabinieri della Compagnia di Milazzo hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, finalizzato alla prevenzione ed al contrasto dell’illegalità diffusa, al controllo dell’osservanza delle prescrizioni di legge da parte delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nonché al contrasto dei reati in materia di stupefacenti, intensificando i controlli, in particolare nella zona della c.d. “movida”.
A Giammoro, località del Comune di Pace del Mela, i militari della Sezione Radiomobile hanno arrestato, in flagranza di reato, una persona per furto aggravato, poiché sorpresa all’interno di un cantiere navale mentre stava asportando, dal ponte di prua di uno yatch, una salpa-ancora elettrica del valore di 1.500 euro.
A San Filippo del Mela un giovane è stato deferito in stato di libertà dai Carabinieri della locale Stazione per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente in quanto, sottoposto a controllo di polizia ed a perquisizione personale, è stato trovato in possesso di circa 17 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana, 2 grammi di cannabinoide sintetico e 3 grammi di hashish, nonché di un bilancino di precisione elettronico e materiale idoneo per il confezionamento dello stupefacente, tutto sottoposto a sequestro.
I militari delle Stazioni Carabinieri e della Sezione Radiomobile hanno attuato diversi posti di controllo alla circolazione stradale, nel corso dei quali hanno deferito 6 persone per guida sotto l’influenza di alcool, poiché, controllate alla guida delle proprie autovetture e sottoposte all’accertamento tramite etilometro, sono risultate positive con tassi alcolemici ben superiori ai limiti previsti, mentre 2 soggetti sono state deferiti in stato di libertà per rifiuto dell’accertamento dell’uso di sostanze stupefacenti.
Inoltre 6 persone sono state segnalate alla Prefettura di Messina quali assuntrici di stupefacenti, poiché trovate in possesso di modiche quantità marijuana e hashish, detenute per uso personale. Le sostanze stupefacenti rinvenute sono state sequestrate ed inviate al Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche per le analisi di rito.
Nel corso dei servizi sono state sottoposte a controllo 98 vetture e 198 persone, di cui 30 nel proprio domicilio in quanto destinatarie di misure privative della libertà personale. Altresì sono state elevate diverse sanzioni relative al codice della strada, per mancanza di copertura assicurativa, mancanza di documenti di guida e di revisione, mancato uso delle cinture di sicurezza, omessa revisione, uso del telefono durante la guida.
Infine, nella nottata di ieri, a Milazzo, i Carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato per furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale un uomo, sorpreso alla guida di un’autovettura a forte velocità. Fermato e sottoposto a controllo dai militari in evidente stato di alterazione psicofisica, l’uomo ha opposto resistenza i militari operanti che successivamente lo hanno sottoposto all’accertamento dell’alcoltest, risultato positivo. Nel corso degli accertamenti è emerso altresì che il veicolo era stato poco prima rubato a Barcellona Pozzo di Gotto, e pertanto i militari dell’Arma lo hanno arrestato per furto aggravato e resistenza a Pubblico Ufficiale.