PALERMO, SETTIMANA CICLISTICA SICILIANA: LA CONCA D’ORO SI TINGE DI “ORANGE”

Palermo conosciuta in tutto il mondo per essere la città della conca d’Oro, si tinge di Orange.

A vincere la quarta e penultima tappa della settimana ciclistica siciliana edizione 1984 è stato infatti un olandese, Jan Wijnands, che in volata ha battuto Daniele Caroli e Valerio Piva nel circuito di Palermo di 165 km.

Moreno Argentin è rimasto al comando della classifica generale, conservando la maglia giallorossa. E in gara ha un solo compagno.

L’italiano, infatti, resta preoccupato: -Se non porterò a casa questa maglia — ha detto — penso che resterà sulla coscienza di qualcuno- Argentin per via della classifica del ritardatari del giorno precedente, è infatti rimasto solo con un solo compagno Dario Mariuzzo e non sarà facile tenere testa alle velleità degli uomini che lo inseguono.
Riepilogo della Quarta tappa: 1. Wijnands (Ola) 165 km in 3 ore 5940′ (abbuono 5″) media 41.307. 2 Caroli (Ita) st. (abbuono 3″): 3. Piva (Ita) st. (abbuono 1 “); 4 Noris (Ita) st. Classifica. 1. Argentili (Ita) In 17 ore 36′ 14″; 2 Mutter (Svi) a 2″: 3 Wijnands (Ola) a 6″; 4. Van Der Velde (Ola) a 8″; 5. Gavazzl (Ita) a 10″; 6. Petitto (Ita) a 11″: 7. Panìzza (Ita) a 14″: 8. Bombini (Ita) a 15”.

Prima tappa https://notiziariosicilia.wordpress.com/2020/05/10/settimana-ciclistica-siciliana-1984-prima-tappa-a-marsala-arriva-la-sorpresa-van-vljet/

Seconda tappa https://notiziariosicilia.wordpress.com/2020/05/13/settimana-ciclistica-siciliana-1984-nella-valle-dei-templi-vola-argentin/

Terza tappa

QUANDO MUTTER BRUCIÒ ARGENTIN NELLA TERZA TAPPA DELLA SETTIMANA CICLISTICA SICILIANA 1984

Il consuntivo dell’attività operativa dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo anno 2019

I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo presentano il consuntivo dell’attività operativa del 2019.

Palermo. Scavi clandestini, furti di beni culturali e contraffazione di opere d’arte: questi i fenomeni al centro dell’attività dei militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Palermo, nel corso del 2019.

La ricerca archeologica clandestina rappresenta la più grave forma di aggressione al patrimonio culturale siciliano. Nel 2019, l’attività del Nucleo TPC ha portato al sequestro di 271 importantissimi reperti archeologici illecitamente trafugati. Per quanto concerne i furti di beni culturali, si registra una diminuzione del numero dei reati. Infatti i furti commessi, nel 2019, nell’intero territorio siciliano, sono stati 16 a fronte dei 18 dell’anno precedente. Gli obiettivi più colpiti sono stati i luoghi privati e quelli di culto. Inoltre, per quanto concerne l’attività di contrasto al fenomeno della falsificazione delle opere d’arte, nel corso dei controlli su siti web dedicati all’e-commerce, sono state sequestrate 13 opere contraffatte.

La strategia di intervento del Nucleo si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione, rappresentata dalle molteplici attività ispettive, e l’azione di contrasto, sviluppata attraverso le indagini di polizia giudiziaria.

Nel corso del 2019, l’attività di prevenzione si è svolta attraverso l’esecuzione di 316 controlli. Questa attività comprende i controlli sulla sicurezza anticrimine dei luoghi della cultura, quali musei, archivi e biblioteche, nonché delle aree archeologiche e tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno altresì riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso mercatini, fiere ed antiquari che rivestono un ruolo fondamentale per contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti vengono successivamente incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Tutela Patrimonio Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo.

Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto, svolta attraverso indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore. Nel 2019, sono state deferite in stato di libertà 47 persone per vari reati (prevalentemente furto, ricettazione e contraffazione di opere d’arte) e sono stati sequestrati beni culturali illecitamente sottratti per oltre tre milioni e settecentomila euro. I beni recuperati sono stati riconsegnati a musei, chiese, alla Regione per garantirne la pubblica fruizione.

OPERAZIONI DI RILIEVO

Tra le operazioni più significative, si evidenziano:

il sequestro di 4 importanti dipinti, a firma del maestro BRUNO CARUSO (Palermo 1927 – Roma 2018) parziale provento di furto in abitazione: nel corso dell’indagine sono state sequestrate altre due opere falsamente attribuite al maestro CARUSO;

il recupero di un pregiato reperto archeologico, si tratta di un Cratere fittile a colonnette, a figure rosse, epoca Magno-Greca V sec. a. C.;

il recupero di beni archeologici (vasi, brocche, piattini) di epoca Magno – Greca (IV – III sec. a.C.) posti in vendita su siti web dedicati all’e-commerce.

Infine, si segnala che, nel corso del 2019, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo ha restituito:

alla Biblioteca “Ludovico II De Torres” del seminario arcivescovile di Monreale (PA), un prezioso libro dal titolo “Heron Mechanicus seu De Mechanicis artibus atq disciplinis…” risalente al 1580 e riportante sul frontespizio la manoscrittura “L. Archiepisc. Montisregal”, provento di furto perpetrato nel 1987 ai danni della stessa biblioteca;

all’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Agrigento, 5 preziosi dipinti ex voto, provento di furto perpetrati ai danni del santuario di San Calogero e della chiesa di San Domenico;

alla chiesa di San Domenico di Castelvetrano (TP) un importante dipinto, olio su tela, epoca XVII sec., raffigurante “Visitazione della Madonna”, illecitamente sottratto nel 1982;

all’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Palermo, unitamente ai militari della Stazione di Palermo-Piazza Marina, al termine di un’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, hanno restituito un pregevole dipinto, olio su tela, risalente al XIX Sec., raffigurante “Vittorio Emanuele II ”. Il quadro era stato trafugato il 5 novembre 1996.

Il recupero del prezioso dipinto, di cui si erano perse le tracce, si inquadra nel contesto di una sinergica collaborazione tra il Comando TPC e l’Arma Territoriale per una più efficace tutela del patrimonio culturale ed è frutto del costante monitoraggio del mercato antiquariale effettuato dai Carabinieri del TPC. In particolare, confrontando le immagini e i dati riguardanti le opere presente nel catalogo di una casa d’aste palermitana con quelle contenute all’interno della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, i militari dell’Arma hanno focalizzato l’attenzione su un dipinto di provenienza sospetta. I successivi accertamenti hanno permesso di confermare che si trattava proprio del quadro trafugato nel 1996 dall’Istituto Magistrale “Regina Margherita”. Dalle indagini non sono emerse responsabilità a carico della casa d’aste che, in qualità di mandatario, aveva posto in vendita il dipinto per conto di una persona, denunciata per ricettazione.

Il quadro, già consegnato al dirigente scolastico, Prof. Antonio Di Fatta, è già stato ricollocato nella sua originaria posizione, restituendo così un importantissimo tassello costituente parte integrante dell’identità storica del prestigioso istituto.

SICILIA: SOLO DUE NUOVI CONTAGI

Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 15 di oggi, in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 148.871 (+2.892 rispetto a ieri), su 127.725 persone: di queste sono risultate positive 3.442 (+2), mentre attualmente sono ancora contagiate 999 (-138), 2.170 sono guarite (+139) e 273 decedute (+1).

Degli attuali 999 positivi, 74 pazienti (0) sono ricoverati – di cui 7 in terapia intensiva (0) – mentre 925 (-138) sono in isolamento domiciliare.

Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 15 di oggi, così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province:

Agrigento, 35 (0 ricoverati, 105 guariti e 1 deceduto);

Caltanissetta, 18 (3, 145, 11);

Catania, 444 (27, 529, 99);

Enna, 18 (2, 378, 29);

Messina, 136 (24, 372, 57);

Palermo, 299 (17, 244, 35);

Ragusa, 18 (0, 72, 7);

Siracusa, 17 (1, 205, 29);

Trapani, 15 (0, 120, 5).

Il prossimo aggiornamento avverrà domani.
Lo comunica la presidenza della Regione Siciliana.
Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato http://www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87.

SEQUESTRATI 1000 CHILOGRAMMI DI PESCE. SANZIONI PER CIRCA TREDICIMILA EURO

CONTROLLI NEL MERCATO DI BALLARO’.
LA POLIZIA DI STATO SEQUESTRA 1000 CHILOGRAMMI DI PESCE. SANZIONI PER CIRCA TREDICIMILA EURO.

Gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di P.S. “Oreto – Stazione”, con la collaborazione di personale della Guardia Costiera, della Polizia Municipale e dell’ASP, hanno eseguito diversi controlli dopo il recente ricovero di un cittadino presso un nosocomio, a cui é stato riscontrato l’avvelenamento da “Sindrome Sgombroide”.
L’uomo, ieri mattina, aveva acquistato del tonno rosso nel mercato di Ballarò e dopo averlo mangiato si era sentito male, tanto da essere ricoverato.
Gli immediati accertamenti svolti dalla Squadra di Polizia Amministrativa del Commissariato di P.S. Oreto hanno accertato che il pesce era stato acquistato in piazza Carmine da un venditore ambulante.
Pertanto, per scongiurare ulteriori casi di avvelenamento, di buon mattino i poliziotti sono giunti nel mercato di Ballarò alla ricerca della partita di tonno avariato.
L’attività ispettiva e di controllo, che ha riguardato tutte le pescherie presenti nella zona, ha permesso di sequestrare tre strutture ubicate in piazza Carmine: una è stata sanzionata per la mancanza della SCIA comunale, le altre due bancarelle perché sprovviste della Scia comunale e della Scia sanitaria.
Ai tre gestori sono state comminate sanzioni per un totale di circa 13.000 euro.
Nell’ambito degli scrupolosi controlli, è stata rilevata anche la presenza di una postazione abusiva nella quale si vendeva notevole quantità di pescato, che è stato subito sottoposto a sequestro; distrutte anche le attrezzature presenti sul posto (rastrelliere e due ombrelloni) grazie all’intervento di personale della RAP.
Complessivamente, circa 1.000 chilogrammi di pesce, tra cui ben 200 di tonno, sono stati sequestrati e avviati alla distruzione su decisione dei sanitari dell’ASP poiché assolutamente non idonei al consumo sulle tavole dei cittadini.

ARRESTATO UN MINORE. DENUNCIATI DUE PREGIUDICATI – video

LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN MINORE PROFESSIONISTA NEL RUBARE ZAINI AI BAGNANTI DI MONDELLO.
DENUNCIATI ANCHE DUE PREGIUDICATI SPECIALIZZATI NEL BORSEGGIO

La Polizia di Stato interrompe l’escalation di furti e di borseggi che da qualche giorno infastidiva i tranquilli residenti della località balneare cittadina.
I poliziotti del Commissariato di P.S. “Mondello” hanno infatti tratto in arresto un minorenne che si era specializzato nel compiere furti sulla spiaggia di Mondello e hanno denunciato una coppia di giovani pregiudicati, professionisti di borseggi ai danni di ignare donne, che non avevano nemmeno il tempo di accorgersi dell’ammanco.
Negli ultimi giorni, alcuni residenti della zona si erano presentati negli Uffici del Commissariato di Mondello per denunciare fatti molto simili: si trattava, infatti, di signore alle quali, in tempi velocissimi, era stata sottratta la borsa ed i preziosi effetti personali che conteneva.
L’attenzione degli investigatori è stata subito attirata dal fatto che questi borseggi avvenivano tutti con il medesimo modus operandi.
Mentre la donna era intenta a parcheggiare la propria auto per poi recarsi in spiaggia, subiva l’inaspettata ed improvvisa sottrazione della borsa, che le veniva prelevata dal lato del passeggero senza che la vittima riuscisse a vedere chi si fosse avvicinato.
Subito i poliziotti del Commissariato di P.S. “Mondello” hanno predisposto alcuni servizi di appostamento ed osservazione che, in un primo momento, non avevano prodotto il risultato sperato.
Senza demordere, né tanto meno lasciarsi scoraggiare, sono stati acquisiti alcuni frammenti video delle telecamere poste sulle aree perimetrali di alcune abitazioni della borgata. L’attenta visione delle immagini ha consentito di notare una coppia di giovani, che muniti di mascherina anti Covid, erano soliti pedinare alcune automobili ed assicurarsi che la conducente poggiasse la propria borsa sul sedile del passeggero. A quel punto, i ladri avevano la pazienza di attendere che l’ignara vittima iniziasse una manovra per parcheggiare l’auto.
Mentre la donna era intenta nella manovra, uno dei malviventi, sceso dalla moto, apriva in maniera fulminea lo sportello dal lato del passeggero e sottraeva la borsa alla malcapitata.
Dall’esame di questi filmati, i poliziotti hanno avuto modo di notare che i malviventi erano soliti coprire la targa del motociclo con uno scalda-collo, evidentemente timorosi di essere identificati durante il colpo o mentre si davano alla fuga.
Questo accorgimento tuttavia non è servito, poiché dall’attenta attività di indagine si è avuto modo di risalire all’individuazione di due palermitani, entrambi del quartiere “Zen”, S.M. di anni 43 e S.G. di anni 44, pluripregiudicati e già sottoposti a misure di prevenzione.
I due, peraltro, erano soliti indossare quasi sempre gli stessi vestiti per compiere gli odiosi furti. Tanto è vero che la perquisizione personale dei due malviventi non solo ha consentito di rinvenire addosso diverso denaro contante, ma altresì di rintracciare e sottoporre a sequestro gli abiti utilizzati per i colpi.
Con l’inizio della stagione estiva, i poliziotti del Commissariato di P.S. Mondello hanno avuto anche modo di raccogliere le lamentele di alcuni cittadini, ai quali erano stati sottratti gli effetti personali, spesso mentre si facevano un bagno.
Grazie a mirati servizi già approntati per arginare il fenomeno dei furti in spiaggia, nelle scorse 24 ore, gli stessi investigatori hanno tratto in arresto un giovane di 17 anni, R.A., che con altri soggetti ha approfittato della spensieratezza di diversi bagnanti, per sottrarre loro gli zaini adagiati sulla battigia.
Il giovane, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, è stato tradotto presso il Centro di Prima Accoglienza “Malaspina”.
Il consiglio della Polizia di Stato è quello di mantenere sempre alta l’attenzione, soprattutto in tempi di misure di contenimento della diffusione del COVID 19, che prescrivono a tutti i cittadini l’uso di mascherine, favorendo i piccoli criminali che possono approfittarne per occultare il proprio volto.
Basta poi adottare piccoli stratagemmi, come quello di adagiare la borsa nel pianale sottostante il sedile del passeggero, sottraendola alla vista.
Ancora, quando si è in spiaggia, è sufficiente rendere più difficile l’opera al ladro: basta evitare di portare valori o di lasciare in custodia ai “vicini” i propri effetti personali. Se necessario, avere cura di coprire con l’asciugamano o con la tendina parasole i propri averi.
Ed in ogni caso, ricordare di denunciare subito l’accaduto al Numero unico di Emergenza (NUE).

SEQUESTRATI TRE ESERCIZI COMMERCIALI

I Carabinieri della Compagnia Piazza Verdi, coadiuvati dal N.A.S. di Palermo, nell’ambito dei servizi finalizzati alla repressione dell’abusivismo commerciale, hanno effettuato una serie di controlli nel quartiere Ballarò.

I militari hanno deferito in stato di libertà N.d., una donna ghanese 28enne, e sequestrato amministrativamente la macelleria da lei gestita, perché deteneva in pessimo stato di conservazione oltre 50 chili di carne bovina e ovina destinati alla vendita.

Inoltre, sono state chiuse al pubblico due attività di acconciatore per donna, gestite anche in questo caso da due cittadine ghanesi, poiché risultate prive di qualsiasi autorizzazione.

I locali e le attrezzature sono stati sequestrati, e sono state elevate sanzioni per un totale di 3.500 euro.

Nei prossimi giorni, continueranno i servizi di controllo del territorio e prevenzione nei quartieri di Ballarò e Albergheria, teatro in settimana di una violenta rissa che ha visto diversi tra contusi e feriti.

Arrestato dai Carabinieri dopo l’ennesima violazione dei domiciliari

Nella mattinata di ieri, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Gela hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lodi nei confronti di ARGENTI Antonio Fabio cl’82, pregiudicato gelese. Il provvedimento giunge a distanza di pochi giorni dal suo arresto, avvenuto sempre ad opera dei Carabinieri del medesimo Reparto, poiché lo stesso, già ristretto ai domiciliari, con la scusa di doversi recare in ospedale, veniva colto in flagranza del reato di evasione, rendendosi irreperibile a distanza di alcune ore da quando era stato dimesso, approfittando dell’occasione per girare in libertà.
Dopo una breve fase di ricerca, i militari lo individuavano sulla Via Rio de Janeiro, a bordo del proprio ciclomotore, bloccandolo immediatamente. L’uomo, questa volta, è stato tradotto in carcere dovendo ora affrontare una nuova incriminazione per il reato di evasione.

MANDAMENTO BELMONTE-MISILMERI, PENTIMENTI, INCHIESTE, OMICIDI ED ARRESTI

Continua a sgretolarsi il mandamento mafioso di Misilmeri- Belmonte Mezzagno. Pentimenti eccellenti come quello del super boss belmontese Filippo Bisconti e di Francesco Colletti hanno scompaginato gli assetti consolidati di un mandamento mafioso tra i più caldi della provincia di Palermo e di tutta l’isola. Ad assestare un durissimo colpo ai clan criminali locali sono stati le indagini giudiziarie con le operazioni Cupola 2.0 (dalla quale, peraltro, sono derivati i pentimenti di Bisconti e Colletti) e l’ultima in ordine di tempo denominata Cassandra.

Con Cupola 2.0 del dicembre 2018 i Carabinieri avevano decapitato i vertici criminali del territorio, intenti a ricompattarsi e riorganizzarsi dopo la morte di Totò Riina.

A confermare la vitalità e contemporaneamente la pericolosità degli uomini d’onore del mandamento Misilmeri-Belmonte sono stati i numerosi omicidi nel territorio di questo ultimo comune nel quale la faida tra clan ha lasciato una lunga scia di sangue. E vi è anche da aggiungere il tentato omicidio di Giuseppe Benigno nel dicembre scorso in pieno centro e in un orario di punta.

Il muro contro la mafia continua però a resistere e a fortificarsi grazie alle associazioni locali e agli istituti scolastici che s’impegnano costantemente nel territorio per rendere il mondo dei giovani impermeabile alle sirene del mondo criminale. Anche il mondo imprenditoriale sta assumendo un ruolo decisivo. Come di evince dall’inchiesta Cassandra gli imprenditori non hanno più paura di denunciare, temendo più le inchieste che si potrebbero abbattere su di loro che il timore di danneggiamenti o altre forme di intimidazione mafiose.

Una ruolo importante lo continuano a svolgere le amministrazioni comunali.

“L’operazione di questa notte – dice Rosalia Stadarelli, sindaco del Comune di Misilmeri – condotta dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri guidati dal Comando provinciale evidenzia come le organizzazioni criminali, nonostante i continui interventi, sanno riemergere, si riorganizzano e, addirittura, pensano di essere o diventare parte attiva delle istituzioni locali. Con fermezza oggi più di ieri siamo convinti della strada che abbiamo intrapreso mantenendo il nostro fermo obiettivo che poi è il bene di Misilmeri. Un doveroso ringraziamento al Comando Provinciale dei Carabinieri e a tutti gli uomini che continuano a lavorare a tutela dei nostri territori e soprattutto dei tanti cittadini onesti. Fiduciosi nel lavoro della giustizia continuiamo sempre nella stessa direzione urlando
No alla MAFIA”.

Dalle indagini si evince anche l’interesse della criminalità organizzata di entrare nella vita politica del paese con una lista di candidati con la benedizione mafiosa:
“Dalle intercettazioni – spiega la Stadarelli- apprendiamo pure che l’interesse degli ambienti criminali locali non era solo di tipo economico ma anche politico con ricerche di candidati compiacenti al sistema criminale con eventuali ingerenze nella vita amministrativa. Ciò evidentemente dimostra che non dobbiamo mai abbassare la guardia”.

OPERAZIONE CASSANDRA: LE FOTO DEL SUMMIT

FOTO OPERAZIONE CASSANDRA NEL MANDAMENTO MAFIOSO DI MISILMERI-BELMONTE

CONTINUA A SGRETOLARSI IL MANDAMENTO MAFIOSO BELMONTE- MISILMERI. OPERAZIONE CASSANDRA: 8 ARRESTI

CUPOLA 2.0 – CHIESTI 636 ANNI PER I 56 IMPUTATI

CUPOLA 2.0. AD UN ANNO DALL’OPERAZIONE DEI CARABINIERI ARRIVANO GLI ENCOMI SOLENNI

CUPOLA: CI SAREBBE UN PENTIMENTO ECCELLENTE. COSA NOSTRA TREMA

OPERAZIONE CUPOLA. IL SINDACO DI BOLOGNETTA: “UN RINGRAZIAMENTO VA A PROCURA E ARMA DEI CARABINIERI”

OPERAZIONE CUPOLA. VIDEO N. 2 DEI CARABINIERI

OPERAZIONE CUPOLA: LE DICHIARAZIONI DEL COLONNELLO DI STASIO COMANDANTE PROVINCIALE DEI CARABINIERI DI PALERMO

LE FOTO DEI 46 ARRESTATI NELL’OPERAZIONE “CUPOLA”

OPERAZIONE CUPOLA (video): RESOCONTO DI UNA NOTTE CHE HA DECAPITATO COSA NOSTRA

OPERAZIONE CUPOLA: DECAPITATA LA MAFIA DEL PALERMITANO: MISILMERI, BELMONTE MEZZAGNO, BOLOGNETTA, POLIZZI G., MEZZOIUSO, VILLABATE. ECCO LE FOTO

OTTIMO LAVORO, ULISSE!

I Carabinieri della Stazione di Piazza Marina, insieme ai militari del nucleo cinofili di Palermo, nel corso di un servizio antidroga, hanno arrestato s. R. palermitano 23enne, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione domiciliare nel quartiere Ballarò, il fiuto del cane Ulisse, pastore tedesco di 8 anni, ha segnalato la presenza di sostanza stupefacente occultata sotto le tegole del tetto attigue alla terrazza di pertinenza.

I militari hanno così rinvenuto diverse buste di plastica, in una erano riposte 95 dosi di crack, mentre nelle altre c’erano banconote per un totale di 47.585 euro.

Il denaro, ritenuto provento dell’attività illecita di spaccio, e la droga sono stati sottoposti a sequestro, sullo stupefacente i Carabinieri del L.A.S.S. del Comando Provinciale eseguiranno le analisi qualitative e quantitative.

Ieri mattina l’autorità giudiziaria ha convalidato, in videoconferenza, l’arresto del 23enne ponendolo agli arresti domiciliari.

SEQUESTRATE 443 MASCHERINE PRIVE DELLE INFORMAZIONI SULLA PROVENIENZA, CONFORMITÀ E SICUREZZA

GUARDIA DI FINANZA PALERMO: SEQUESTRATE 443 MASCHERINE PRIVE DELLE INFORMAZIONI SULLA PROVENIENZA, CONFORMITÀ E SICUREZZA.

Nei giorni scorsi i Finanzieri del 2^ Nucleo Operativo Metropolitano, durante un servizio di controllo del territorio teso a garantire l’osservanza della normativa in materia di prezzi e sicurezza prodotti connesso alla grave emergenza epidemiologica da COVID-19, hanno sottoposto a sequestro amministrativo, presso un negozio di articoli per la casa ubicato in Palermo – quartiere “Pallavicino” – 443 mascherine chirurgiche monouso, poste in vendita in violazione delle norme riportate nel Codice del consumo.

In particolare, le Fiamme Gialle sono intervenute a seguito di segnalazioni di privati cittadini al numero di pubblica utilità 117, concernenti la vendita di dispositivi di protezione individuale non a norma. Il tempestivo intervento dei militari consentiva di rinvenire 443 mascherine poste in vendita singolarmente.

Tutte le confezioni sono state sequestrate in quanto non in regola con le disposizioni contenute nel D. Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo) che impone il divieto di commercio sul territorio nazionale di qualsiasi articolo o confezione di prodotto che non riporti in forme chiaramente visibili e/o leggibili in lingua italiana tutte le informazioni destinate ai consumatori, quali ad esempio produttore, importatore e caratteristiche qualitative del prodotto.

I titolare dell’attività commerciale è stato segnalato alla competente Camera di Commercio per l’irrogazione della sanzione amministrativa, che può variare da un minimo di € 533 fino a un massimo di €. 25.833.

Continuano, incessanti, i controlli delle Fiamme Gialle in tutta la provincia palermitana, al fine di controllare il rispetto delle misure di sicurezza adottate dall’Autorità governativa nonché contrastare possibili speculazioni o insidie alla sicurezza derivanti dalla commercializzazione di materiale non conforme alle norme.