#Gocce di Vangelo odierno del 25 maggio – rubrica di Santo Orlando

Gocce dal Vangelo odierno

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,13-16

In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono.
Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso».
E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

“Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio”

Nel vangelo odierno Gesù mostra che la carità rispetta un ordine: comincia dal più bisognoso. Chi è, dunque, più bisognoso, più “povero” di un bambino? Tutti hanno diritto ad avvicinarsi a Gesù e il bambino è uno dei primi che deve godere di questo diritto: «Lasciate che i bambini vengano a me» (Mc 10,14). Con i piccoli e gli esclusi Gesù chiedeva la massima accoglienza, la massima tenerezza.
“In verità vi dico: chi non accoglie il Regno di Dio come un bambino non entrerà in esso.” E poi Gesù abbraccia i bambini e li benedice, mettendo la mano su di loro. Cosa significa questa frase?
(a) I bambini ricevono tutto dai genitori. Loro non riescono a meritare ciò che ricevono, ma vivono di amore gratuito.
Una delle parole più dure di Gesù è contro coloro che causano scandalo nei piccoli, cioè, che sono il motivo per cui i piccoli non credono più in Dio. Per loro è meglio avere una mola al collo ed essere gettati nel fondo del mare (Mc 9,42; Lc 17,2; Mt 18,6).
La gioia di Gesù è grande, quando percepisce che i bambini, i piccoli, capiscono le cose del Regno che lui annunciava alla gente. “Padre, io ti ringrazio!” (Mt 11,25-26) Gesù riconosce che i piccoli capiscono meglio dei dottori le cose del Regno.
Allora! Facciamoci piccoli nei ragionamenti, togliamo la malizia e gli interessi personali in tutto ciò che facciamo e vivremo sereni e in pace come i bambini.

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