MISILMERI. LA SEDE INPS CHIUDE, INCREDULITÀ ED INCERTEZZA

La sede Inps di Misilmeri fra qualche giorno sarà definitivamente chiusa, una vera e propria doccia fredda per i tanti utenti che quotidianamente raggiungono gli uffici di viale Europa. A Misilmeri ma anche nei paesi vicini, la rabbia adesso fa posto all’iniziale sorpresa. Preoccupati anche le sigle sindacali che adesso sono sul piede di guerra. Dopo la chiusura della sede dell’Agenzia di Riscossione, dell’Agenzia delle Entrate, della sezione del Giudice di pace a Misilmeri, toccherà alla sede dell’Istituto previdenziale, in base alla riorganizzazione ed ai recenti criteri previsti dalla direzionale generale INPS .

“L’Agenzia misilmerese – dice Marcello Fascella rappresentante CGIL da 16 anni ha risposto in maniera adeguata e puntuale all’esigenza di servizio pubblico di un bacino d’utenza di 12 Comuni Misilmeri, Belmonte Mezzagno, Lercara Friddi, Bolognetta, Ciminna,-Villafrati, Castronovo di Sicilia, Mezzojuso, Vicar, Baucina, Ventimiglia; in pratica una popolazione residente di circa 72mila abitanti per 27mila famiglie coinvolte”
Non appare razionale la scelta dell’INPS di soppressione della sede: “Nell’ottica della razionalizzazione dei servizi dell’INPS sul territorio – spiega Fascella – la sede risponde ai parametri richiesti sia per dislocazione logistica che per numero di popolazione coinvolta,previste dalle recenti determinazioni, ci saremmo aspettati un implementato di almeno 10 unità vista la carenza di personale”.
Secondo Fascella “i parametri previsti calati dall’alto rischiano di ignorare contingenze specifiche, legate alle caratteristiche dei territori, alla mancanza di infrastrutture, alla carenza demografica, all’eta’ dei cittadini ed ad altre specificita’ che prescindono dalla astratta individuazione di criteri omogenei. In definitiva la chiusura avra’ solo l’effetto di peggiorare i servizi penalizzando pesantemente le comunita’ interessate. L’eventuale accorpamento della Agenzia di Misilmeri, con quella di Bagheria, maggiormente decentrata darebbe quindi un pessimo segnale all’utenza e a tutto il mondo del lavoro che ruota intorno all’ente previdenziale, lasciando intendere che l’INPS si sta allontanando dai bisogni cittadini”.
I sindacati CGIL-CISL-UIL insieme a tutte le altre sigle sindacali presenti sul territorio chiedono a tutte le istituzioni coinvolte e soprattutto a tutti i sindaci del territorio, di fare sentire la loro voce in merito.
“Come forze sindacali e di categoria siamo pronti per fare la nostra parte, considerando che i cittadini, i lavoratori, i pensionati, le imprese non esistono solo per pagare le tasse, ma vanno anche serviti attraverso la presenza delle strutture istituzionali dello Stato per assicurare il pieno godimento dei diritti costituzionalmente garantiti”.
Valentino SUCATO

Lascia un commento