GIRO DI SICILIA 1973: A MISILMERI LO SCIROCCO FLAGELLA IL GRUPPO. A SCIACCA ARRIVANO IN 14

L’edizione del Giro di Sicilia nel 1973 si svolse con una corsa in linea di 206 km con partenza da Palermo e arrivo Sciacca. In una giornata caldissima, 35 gradi all’ombra, Enrico Maggioni si inventò una fuga d’altri tempi. Compagno di squadra di Zilioli nella Dreher forte, ha vinto il Giro di Sicilia ciclistico, grazie ad una fuga solitaria di oltre sessanta chilometri che lo ha portato sul traguardo di Sciacca con 3’34” su un gruppetto comprendente nell’ordine Dancelli, Paolini, Quintarelli, lo stesso Zilioli, Bellini, Giuliani e Aldo Moser. Dei 42 corridori partiti solo 14 sono riusciti a raggiungere il traguardo della città delle Terme.

La corsa è stata resa durissima dal caldo decisamente sfiancante per i tanti che solo pochi giorni fa, avevano gareggiato nel clima fresco e autunnale del Lombardia. Eddy Merckx ha dovuto limitarsi a dare il via alla corsa, dopo che la Federazione internazionale aveva negato a lui e agli altri belgi della Molteni il nulla osta per partecipare al Giro.

La Gara

I corridori come già detto sono stati flagellati dal forte vento di scirocco e per percorrere i 206 km hanno impiegato quasi un’ora in più del previsto.

Soltanto 14 corridori sono riusciti
a tagliare il traguardo. Dopo un avvio abbastanza lento, a Misilmeri, forse in vista dell’unica vera asperità del percorso, il passo di Bolognetta, a 380 metri sul livello del mare, a soli 33 chilometri dalla partenza, un gruppo di undici corridori, fra i quali Colomba Fontana, Farisato e Fabbri si ritira. Il grosso si sgrana ed una pattuglia di dieci concorrenti, comprendente Zilioli, Passuello i fratelli Bergamo, Pettersson e Polidori riesce ad accumulare un modesto vantaggio. La media si mantiene bassa, intorno ai 33 chilometri orari, e il miglioramento del percorso, che si snoda, dal bivio di Villafrati sino ad Agrigento sul tracciato della superstrada, abbastanza pianeggiante non dà effetti positivi anzi, al bivio di Grotte, a 117
chilometri dalla partenza ed
a 89 dall’arrivo, la media scende ancora, fino ad essere inferiore, sia pure di po-
co, al 30 chilometri.
A questo punto Boifava e Giuliani tentano, con scarsa convinzione, un allungo, che li porterà ad accumulare un
vantaggio di un chilometro sul gruppo, sempre più falcidiato dal ritiri. La fuga si
conclude al bivio di Milena, a 35 chilometri da Agrigento, quando i superstiti si ricongiungono.
Gara senza storia fino a Porto Empedocle, il porto di Agrigento spazzato dallo scirocco sempre più caldo. Poco dopo avviene la fuga di
Maggioni che deciderà la gara. Il corridore della Dreher comincia ad allontanarsi lentamente dal gruppo e soltanto Zilioli e Paolini tentano di accodarsi nella fuga. I due, però, non riescono a trovare un accordo e dopo un breve e vano inseguimento, si lasciano riprendere da un gruppetto di altri cinque corridori che giungerà compatto
al traguardo, staccando di oltre due minuti l’ultimo drappello di sci concorrenti, chiuso da Boifava.

Ordine d’arrivo: 1. Maggioni (Dreherforte) km 206 in 5 ore 50’47”, alla media di km 35,250; 2. Dancelli a 3’34”; 3. Paolini s.t.; 4. Quintarelli s.t.; 5. Zllioli s.t.; 6. Bellini s.t., 7) Giuliani s.t., 8) Francesco Moser s.t. 9) Fuchs (Svi) a 5’55”; 10) Caverzasi s.t.; 11) Bertoglio s.t.; 12) Rota s.t., 11) Marchetti s.t., 14) Boifava, s.t.

Valentino Sucato iscritto all’Ordine dei giornalisti dì Sicilia

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